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(Ansa)
Televisione

W Fiorello e «Viva Rai 2». E viale Mazzini ora deve trattenerlo, ad ogni costo

Si è chiuso oggi la stagione del programma del mattatore tv che ha dimostrato, oltre al successo di audience, di essere unico ed insostituibile

Lunedì mattina sarà dura. E non solo perché sarà, appunto, lunedì mattina ma perché non ci sarà più Fiorello ad allietarci il difficile inizio di giornata. Oggi infatti si è celebrata l’ultima puntata della stagione di Viva Rai 2 , il programma tv che oltre ad essere stato un clamoroso successo di ascolti è davvero un esempio di quello che dovrebbe essere la nuova televisione. Merito, innegabile, del conduttore, personaggio tv che davvero non ne sbaglia una ma che, tra i mille pregi a disposizione, ne ha uno che lo porta davvero ad essere di diversi gradini sopra tutto gli altri colleghi: il coraggio.

Pensate ad una qualsiasi stella del mondo della televisione; pensate a Fazio, ad Amadeus, a chi volete voi e chiedetevi: chi tra questi avrebbe chiesto come spazio nel palinsesto tv l’alba invece della prima serata? Chi avrebbe deciso di confrontarsi con il pubblico delle 7 del mattino e non con quello delle 21?

È qui che Fiorello è oltre; è l’unico che vede spazi di pubblico dove per tutti gli altri c’è solo buio e chiusure. L’unico a pensare che al mattino, va bene le rassegne stampa, i dibattiti ed i cartoni per i bambini, ma siamo un paese che ha tanto bisogno e tanta voglia di allegria e leggerezza. Unico perché forse è davvero l’unico a conoscere gli italiani, i loro bisogni, i loro pensieri. Lui va a caccia dell’intimo delle persone mentre gli altri alla caccia di telespettatori, semplici numeri. Fiorello non vuole qualcuno che guardi il suo programma, Fiorello vuole una cosa molto più semplice: farci ridere, regalarci un po’ di serenità.

Un segreto colto poi da tutti gli ospiti che da sempre fanno la gara ad esserci. Da quale altra parte si sarebbe potuto vedere Favino declamare poesie, Giorgia ed i Ricchi e Poveri cantare, il tutto ad un semaforo, quelli dove normalmente avresti suonato il clacson insultando il vicino.

Fiorello vince nel suo modo unico di interagire con la gente, con noi; gli italiani che si emozionano per una inquadratura, con i bambini a fare gara di disegni e cartelli, con le nonne che vanno da lui con dolci di ogni tipo come se si andasse a trovare un parente.

Ecco, Fiorello è un nostro parente, quello simpatico, il primo che vogliamo incontrare ad ogni ritrovo.

La Rai oggi gioisce nel riportare i dati di ascolto medi, sopra il 20%, in una fascia dove i grandi esperti del piccolo schermo lo davano per morto e sepolto. I vertici della tv pubblica ora hanno un solo compito: tenerselo stretto lasciandogli carta ed assegno in bianco. Perché la sua perdita sarebbe un colpo molto più duro di quella di Fazio o Amadeus.

Rivogliamo Fiorello, il caffè, il sorriso del mattino.

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Andrea Soglio