deepfake cinema tv
L'attore Son Suk-ku e la sua versione bambina creata con il deepfake (Netflix)
Televisione

Deepfake. Come cambia il mondo del cinema

L'intelligenza artificiale che plasma i volti dei famosi entra a far parte delle pellicole cinematografiche di tutto il mondo sollevando dubbi e perplessità. Una frontiera a cui prestare attenzione sarà quella del doppiaggio con questa tecnologia che potrebbe abbattere le barriere delle difficoltà di traduzione

Negli ultimi anni, il mondo del cinema e delle serie TV ha assistito a una rivoluzione tecnologica senza precedenti: il deepfake. Una rivoluzione che spaventa, molte volte, ma che nasconde un potenziale immenso da sfruttare in modo sapiente. Questa tecnica, che utilizza l'intelligenza artificiale per manipolare e sostituire i volti e le voci nei video, ha suscitato un interesse significativo, ma anche preoccupazioni riguardo al suo impatto sull'industria dell'intrattenimento e sulla società nel suo complesso.

Il deepfake ha già dimostrato il suo potenziale nel cinema e nelle serie TV, consentendo agli studios di rivisitare il passato o creare nuovi volti digitali con una facilità e una precisione incredibili. Personaggi storici possono essere resuscitati digitalmente, attori possono essere ringiovaniti o addirittura sostituiti senza la necessità di attori reali. Tuttavia, mentre questa tecnologia offre infinite possibilità creative, solleva anche domande etiche e morali.

Un esempio recente dell'applicazione del deepfake nel cinema e nelle serie TV è rappresentato dalla tecnologia utilizzata per creare le versioni infantili degli attori nel dramma originale Netflix "A Killer Paradox". In questa serie, il volto infantile dell'attore Son Suk-ku ha attirato molta attenzione per la sua sorprendente somiglianza con l'attore adulto, ed è stato realizzato attraverso la tecnologia "deepfake".

Secondo quanto riportato dal regista della pellicola Lee Chang-hee, per ricreare il volto di Son da giovane, sono state utilizzate poche foto disponibili dell'attore da bambino, alle quali sono stati applicati gli effetti speciali del deepfake. Questa scelta ha richiesto un notevole investimento di risorse, tanto che i produttori hanno espresso dubbi sulla sua necessità. Tuttavia, il regista ha insistito sull'utilizzo di questa tecnologia per garantire la massima coerenza e realismo nella rappresentazione del passato dei personaggi. In "A Killer Paradox", tutte le scene dei personaggi ambientate nel passato sono state create tramite il deepfake, senza dialoghi pronunciati dagli attori bambini. Anche il personaggio di supporto Gyeong-ah, interpretato dall'attore Lim Se-joo, è stato rappresentato in una versione passata attraverso gli effetti speciali. Basata su un webtoon originale dello scrittore Kkomabi, "A Killer Paradox" narra la storia di uno studente universitario apparentemente ordinario che commette un omicidio accidentale e diventa una macchina da uccidere dopo aver scoperto di avere la capacità di identificare i malvagi. Gli attori Choi Woo-shik e Son recitano nei ruoli principali, e la serie ha raggiunto il secondo posto nelle classifiche globali di Netflix per le serie non in lingua inglese, entrando nelle prime dieci posizioni in 19 paesi.

Questo esempio dimostra come il deepfake stia già avendo un impatto significativo sulla produzione cinematografica e televisiva, consentendo agli studios di realizzare scene e personaggi con una precisione e un realismo senza precedenti.

In un'altra sfida all'immaginazione, il regista polacco Patryk Vega ha annunciato la produzione di un film su Vladimir Putin utilizzando la tecnologia deepfake. Questo progetto cinematografico, intitolato "Putin", rappresenta un viaggio inquietante nella psiche del presidente russo, con un trailer che ha già catturato l'attenzione online.

Il trailer del film, un concept senza una data di uscita definitiva, ha già raccolto un finanziamento di 12 milioni di dollari. Vega, noto per i suoi film polacchi ultra violenti come "Pitbull" e "Woman of Mafia", ha scelto di affrontare per la prima volta un progetto in lingua inglese, focalizzandosi sulla figura di Putin. Questo film non solo esplorerà i legami del presidente russo con la mafia durante i suoi giorni da vicesindaco di San Pietroburgo, ma promette anche di offrire una vivisezione della sua mente e della sua anima, presentandolo come un thriller psicologico.

Il regista Vega ha descritto il film come una protesta artistica contro il regime di Putin e la guerra in Ucraina, sottolineando la sua capacità di tradurre le complessità della cultura orientale nel linguaggio dell'Occidente. Il concept trailer offre uno sguardo intrigante sulla rappresentazione di Putin, mostrandolo come un individuo tormentato da un demone interiore, un'immagine che certamente non mancherà di suscitare polemiche e discussioni.

Questo film segna un nuovo capitolo nell'uso del deepfake nel cinema, aprendo la strada a una serie di interrogativi etici e artistici. Mentre la tecnologia offre nuove possibilità di esplorare personaggi e narrazioni in modi innovativi, solleva anche domande sulla manipolazione delle immagini e sulla veridicità delle rappresentazioni. Sarà interessante vedere come questo progetto e altri simili influenzeranno il futuro del cinema e delle serie TV.

La manipolazione dei video con il deepfake è diventata un tema controverso che potrebbe ora rivoluzionare il cinema e il lavoro dei doppiatori. Questa tecnologia, che ha avuto inizio su piattaforme come Reddit, dove i deepfake si sono diffusi principalmente in video, ha dimostrato la sua capacità di sostituire le facce degli attori con quelle di altri personaggi famosi, aprendo scenari complessi sul futuro delle fake news, del giornalismo e della privacy.

Inizialmente, i deepfake sono stati utilizzati principalmente nel mondo del porno, ma la loro applicazione si è estesa rapidamente ad altri settori, compreso il cinema. La startup Flawless ha avviato un progetto che mira a introdurre i deepfake nel mondo del cinema per migliorare la naturalezza e la realismo dei film e delle serie TV in tutte le lingue possibili. Questa tecnologia potrebbe anche ridurre la necessità di doppiatori umani, consentendo di "riscrivere" le scene in diverse lingue senza compromettere la qualità della narrazione e anzi, rendendo fruibili contenuti da tutto il mondo, in lingue complesse da doppiare.

Uno dei principali timori riguarda l'uso scorretto del deepfake per diffondere disinformazione o manipolare l'opinione pubblica. La capacità di creare video convincenti di persone famose che dicono o fanno cose che non hanno mai fatto potrebbe avere gravi conseguenze sulla fiducia nel media e sulla stabilità sociale. È fondamentale che i creatori e gli spettatori siano consapevoli di questa possibilità e sviluppino le competenze necessarie per riconoscere i deepfake e valutarne l'autenticità.


I più letti

avatar-icon

Marianna Baroli

Giornalista, autore

(Milano, 1986) La prima volta che ha detto «farò la giornalista» aveva solo 7 anni. Cresciuta tra i libri di Giurisprudenza, ha collaborato con il quotidiano Libero. Iperconnessa e ipersocial, è estremamente appassionata delle sfaccettature della cultura asiatica, di Giappone, dell'universo K-pop e di Hallyu wave. Dal 2020 è Honorary Reporter per il Ministero della Cultura Coreana. Si rilassa programmando viaggi, scoprendo hotel e ristoranti in giro per il mondo. Appena può salta da un parco Disney all'altro. Ha scritto un libro «La Corea dalla A alla Z», edito da Edizioni Nuova Cultura, e in collaborazione con il KOCIS (Ministero della Cultura Coreana) e l'Istituto Culturale Coreano in Italia.

Read More