Bridgerton
(Netflix)
Televisione

Bridgerton stagione 3: è la rivincita di Penelope e di tutti i "friendzonati"

Saranno contenti i Polin, i fan di Pen e Colin, perché finalmente scoppia l’amore. La morale: anche il fiore più timido può sbocciare

Dedicato a tutte le bruttine che, anziché farsi inghiottire dalla tappezzeria, trovano il coraggio di riconquistare la scena. E abbracciano il cambiamento diventandone protagoniste. Accade questo durante la terza stagione di Bridgerton che arriva su Netflix il 16 maggio (il 13 giugno la seconda parte) e celebra la rivincita di Penelope Featherington e di tutte le donne che inseguono il loro sogno romantico sapendo di non poterselo permettere. L’avevamo lasciata patire sentendo Colin Bridgerton dichiarare ai suoi amici che non avrebbe mai fatto la corte a una ragazza così poco attraente e la ritroviamo regina di cuori. Tra l’altro, alla brillante attrice irlandese Nicola Coughlan che interpreta appunto Pen va anche il merito, a 37 anni, di interpretare un’adolescente dalla pelle bianca perfettamente levigata: «Questa è la rivincita di tutti quelli che sono stati “friendzonati” (trattati come amici cioè, n.d.r.). Lei ha passato due anni guardando questo ragazzo di cui era perdutamente innamorata ma sapendo di non avere alcuna speranza e poi, guarda che succede», ha dichiarato in conferenza stampa. Sì, ma cosa accade esattamente? Facile. Lei rinuncia a lui, ma non sopporta più di vivere con la sua famiglia e decide di trovarsi un marito. Quindi cambia look e trucco, si fa cucire una serie di vestiti sexy e poi se ne va al ballo buttando lì: hey, guardatemi, sono sul mercato. Al che lui, cioè Colin, si pone qualche domanda in più. Prima le insegna a diventare ancora più graziosa, l’aiuta a selezionare i candidati pretendenti e un bel giorno scopre di… amarla. Lei ci “cascherà”? Sono mesi che i loro fan in Rete, i Polin, fanno il tifo per loro postando foto di scena, commenti, sogni. L’unico dubbio è: Lady Whistledown, l’autrice del giornalino di gossip che legge perfino la regina Charlotte, riuscirà a mantenere il segreto sulla sua identità? Oppure Pen dovrà rivelare al mondo che in realtà si nasconde lei dietro la penna al vetriolo della Gran Bretagna?

«Ciò che è brillante di questa stagione è che all’inizio Penelope ha questo makeover estetico completo, ma all’inizio è solo un cambiamento superficiale. Lei non crede ancora in se stessa, e neanche Colin. Sia lui che Penelope sono personaggi molto moderni. Penelope, anche se nessuno dell’Alta Società lo sa, è di fatto una business woman di successo, e penso che molte donne possano sentirsi vicino a lei perché tutte vogliamo essere amate ma anche realizzare i nostri sogni», dice Nicola/Pen. In effetti, questa è la stagione più femminista della serie perché Colin passa per “una lepre tra le volpi” e la Madre di Pen dice alle figlie cose d’avanguardia come: «Siamo felici perché non abbiamo un uomo che spadroneggia in casa». Affermazione alquanto anacronistica se pensiamo che questo racconto è ambientato in una Gran Bretagna d’inizio Ottocento in cui il romanticismo “senza vergogna” di cui predica Pen era relegato alle opere di Jane Austen e le donne non avevano quasi alcun diritto. Ma sta proprio qui il successo di Julia Quinn, la scrittrice che con Bridgerton ha venduto 10 milioni di libri in America e ha visto bussare alla sua porta Shonda Rhimes la sceneggiatrice star di Hollywood (Grey’s Anatomy, Scandal, Le regole del delitto perfetto, Inventing Anna, La Regina Charlotte): riesce a rendere così assurdamente senza tempo l’era Regency da farla diventare moderna.

L’altra novità è che Shonda ha sdoganato anche “l’intimacy coordinator”, la figura professionale cioè che insegna agli attori ad avvicinarsi sempre di più fino al climax della scena d’amore: «Elizabeth Talbot collabora con tutti i reparti e ci ha fatto sentire al sicuro. Alcuni attori dicono che questa figura non è necessaria. Io credo di no, è stata molto importante. Il punto è che confrontandoci con lei avevamo sempre il controllo della situazione, e per questo ci siamo sentiti così tanto a nostro agio», spiega Luke Newton, l’attore inglese di 31 anni che ha il ruolo di Colin. «È stato importante e fondamentale che io e Penelope fossimo amici. Il pubblico poi si aspettava che avessimo una storia d’amore. Riguardando le scene romantiche sono così autentiche, oneste, reali, ma anche sexy. Una combinazione perfetta, bilanciata. È stato un momento liberatorio, ma anche perché siamo così in sintonia». Totale: guardate e imparate da Pen.

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Ilaria Bellantoni

Avrebbe dovuto fare la maestra di sci, invece si è messa a scrivere. Duraniana e juventina, è famosa per fare domande imbarazzanti in ognuna delle quattro lingue che conosce. Laureata vanamente in scienze politiche, si occupa da sempre di costume e spettacolo e ha lavorato come caposervizio a Max, Myself, Glamour, GQ e Vogue Italia. Ha due figli (Berenice e Vittorio) e un golden retriever (Rio). Dopo aver pubblicato un libro, Lo chef è un Dio (Feltrinelli), è stata ghost writer di celebrità e politici e porta in giro il Festival della Parola Reloaded. Vive a Milano, ma sogna di trasferirsi in una villa a Ko Phangan. O in una baita a Courmayeur.

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