Multinazionale alla pisana
Ricerca e specializzazione: come si conquista il primato nella cura dell'osteoporosi
"Resistere si può" dice Massimo Di Martino, presidente di Abiogen Pharma, erede dell’Istituto Gentili fondato dal bisnonno nel 1917 e affermatosi nel mondo per la cura dell’osteoporosi.
Dopo aver venduto tutto a una società americana nel 1997, Di Martino è ripartito da quelle stesse basi e oggi esibisce un fatturato sui 120 milioni, quasi raddoppiato negli ultimi quattro esercizi che pure hanno messo a dura prova i margini del comparto. La ricetta? "Specializzazione, spin-off delle attività di ricerca e un lavoro maniacale sulle strutture di costo" spiega Di Martino.
"La prima ci ha consentito di scoprire farmaci completamente nuovi e di diventare leader mondiali nella terapia dell’osteoporosi, delle osteolisi e di altre patologie ossee. Siamo i primi anche per quanto riguarda i farmaci a base di vitamina D3, che produciamo anche per altre aziende e valgono quasi la metà dei ricavi. Infine abbiamo sviluppato l’unico farmaco approvato al mondo per l’algodistrofia e l’osteogenesi imperfetta".
I prossimi step sono l’internazionalizzazione del gruppo, che ha già lanciato i suoi prodotti in Gran Bretagna, Irlanda e Corea e ora guarda a Cina e Vietnam.