silent walk
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Lifestyle

La «silent walk»

La Rubrica - Stili Umani

C’è una novità! Anzi, una grandissima novità! Ne hanno parlato i media nazionali, addirittura quelli internazionali, tutti i social e, soprattutto, se ne continuerà a parlare.

Preparati perché nulla sarà come prima dopo questa notizia, che ci dice: “camminare fa bene”. Pensavi di saperlo già? Stai dicendo: “Oh, capirai che scoperta!”

Okay, magari eri informato da tempo rispetto a questo concetto. D’accordo, è anche vero che centinaia di nutrizionisti, medici e personal trainer lo consigliano da anni, ma per favore fingi di non saperlo, sennò che notizia è?

Quindi tornando al punto iniziale, è stato nel 2023 che si è deciso ufficialmente che andare a camminare da soli e in silenzio, giova al corpo e allo spirito. Per cui se per caso, come tante altre persone, ogni giorno esci per fare una camminata, ecco, adesso è arrivato il tuo momento. Finalmente vai di moda anche tu. Bello eh?

La pratica in questione si chiama: silent walk. Nasce dall’idea illuminante di alcuni tik toker e lo scopo è quello di stare da soli, lontani dalla confusione quotidiana e dal cellulare. No, vabbè, il cellulare si può portare con sé ma non si può utilizzare. Insomma, bisogna stare zitti, e come consigliano gli stessi tik toker è fondamentale confrontarsi con la noia. Se per caso uno non si annoia a camminare da solo, sbaglia, si deve annoiare, o non è silent walk. Non viene spontaneo di fronte a tutte queste entusiasmanti notizie esclamare all’unisono: “Accidenti che bello!”.

Così, da un po' di tempo a questa parte, nei parchi delle città si possono vedere persone che con l’espressione annoiata camminano in silenzio e, quando incontrano altri camminatori, fingono di non vederli.

I camminatori soli e annoiati attuano infatti sofisticati stratagemmi per aggirare il pericolo di una conversazione. Ad esempio, con un balzo si lanciano dietro a una pianta o si buttano per terra ricoperti di foglie per non rischiare di incorrere in un pericoloso “Ciao”. D’altra parte, lo stesso Garcia Lorca ha scritto “Un silenzio, dove scivolano valli ed echi e che piega le fronti al suolo” … e chi siamo noi per non prenderlo alla lettera?

Se poi camminando ci si imbatte casualmente nel vicino di casa che ci viene incontro con un enorme sorriso per salutarci, bisognerà voltarsi dall’altra parte e iniziare a correre lontano. Bisogna correre forte, seminarlo ed essere sicuri che lui non corra più veloce di te. Perché le sue intenzioni sono chiare, cerca un dialogo, e questo non va bene. Quando avrai finito di camminare potrai scrivere tutti i messaggi che vorrai, fare lunghi monologhi nelle dirette Instagram eccetera, ma parlare a una persona durante la silent walk è vietato. Sennò non si chiamerebbe silent, non trovi?

Va da sé che la camminata detox dal rumore e da tutto ciò che è digital non ha nulla a che fare con il film “Into the wild”, dove il protagonista abbandona la vita di tutti i giorni e si incammina verso l’Alaska, dove vuole vivere in solitudine a contatto con la natura. La silent walk non si può nemmeno abbinare alla canzone di Simon&Garfunkel “The sound of silence”, nella quale si parla di una certa difficoltà comunicativa. No, nulla di tutto ciò. La silent walk va fatta perché è fashion, ne parlano addirittura nelle trasmissioni televisive americane, non ti basta?

Perciò, se vedi in giro qualcuno camminare solo, con l’aria un po' triste e schiva, ora sai che non è depresso, nemmeno asociale, al contrario rappresenta un fenomeno di costume contemporaneo. Se costui, magari con un misero marsupietto per contenere i fazzoletti da naso, finge di non sentire i clacson delle macchine che gli intimano di stare dalla sua parte ecco, questa è arte pura. Va detto che la silent walk non prevede un abbigliamento specifico, quindi si può andare a camminare anche vestiti con una muta da sub. L’importante è stare in silenzio, senza cuffiette né auricolari. E ci si deve annoiare. Annoiare tanto.

Inoltre, bisogna aggiungere che nella silent walk, dopo essersi rigenerati dall’intossicazione digitale è consigliato o, meglio, è fortemente raccomandato, farsi un video e postarlo sui social. Non è chiaro se nel video si possa parlare o meno, ma al massimo si potrebbe intonare quella strofa che fa: “And touch the sound…of silence…” senza però essere sentiti degli altri camminatori silenti. In tal caso, tu inizia a correre.

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Elisa Rovesta