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Jennifer Lawrence: “Basta col sessismo ad Hollywood”

Jennifer Lawrence: “Basta col sessismo ad Hollywood”

L’attrice attacca il sistema che garantisce ovunque agli uomini salari più alti rispetto alle donne

Jennifer Lawrence: “Basta col sessismo ad Hollywood”

Rosalyn Rosenfeld (Jennifer Lawrence) outside the Long Island elementary school in Columbia Pictures’ AMERICAN HUSTLE.

Jennifer Lawrence: “Basta col sessismo ad Hollywood”
20th Century Fox

JOY di DAVID O. RUSSELL. Jennifer Lawrence incarna Joy Mangano, inventrice del Miracle Mop, la magica scopa per pulire i pavimenti. Il film uscirà nelle sale americane il 25 dicembre, in Italia nel 2016. POSSIBILI PRINCIPALI NOMINATION: Film, regia, attrice per Jennifer Lawrence, sceneggiatura.

Jennifer Lawrence: “Basta col sessismo ad Hollywood”
Olycom
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L’attrice Jennifer Lawrence

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Jennifer Lawrence

Jennifer Lawrence: “Basta col sessismo ad Hollywood”
Kevin Winter/Getty Images

1) JENNIFER LAWRENCE. Nel 2014 l’attrice ventiquattrenne ha fatto incassare al botteghino internazionale 1,4 miliardi di dollari. Merito di due blockbuster kolossal: “X-Men: Giorni di un futuro passato” e “Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte I”.

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Gettyimages

Jennifer Lawrence

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Twitter

Jennifer e Chris paparazzati insieme al ristorante

Si sarebbero potute permettere di dirlo mostri sacri come Emma Watson, Kate Winslet o al massimo Maryl Streep, ma se a denunciare lo strapotere economico degli uomini ad Hollywood è una giovane e in gamba come Jennifer Lawrence c’è da togliersi il cappello davanti al suo coraggio.

La protagonista di Hunger Games infatti ha detto, senza troppi giri di parole, che non è possibile che ad Hollywood gli attori guadagnino minimo il 30% in più delle colleghe donne.

Lo sfogo è frutto dell’ormai celebre pubblicazione degli archivi della Sony da parte degli hacker. Lì, tra le altre cose, c’erano, nero su bianco i compensi ricevuti dai divi nel più recente passato.

Jen ha così scoperto che, nonostante la sua bravura e popolarità, quando è stata scritturata per American Hustle, ha ricevuto un compenso inferiore a quello, per esempio, di Jeremy Renner, Christian Bale e Bradley Cooper.

E così il venticinquenne premio Oscar ha preso la biro in mano e ha scritto una “Lenny Letter” alla newsletter di Lena Dunham.

“Quando ho visto la differenza delle cifre – ha rivelato la Lawrence – non mi sono arrabbiata con gli studios, ma con me stessa, perché ero stata così debole nel negoziare. Non mi sono messa a lottare per qualche milione in più, di cui onestamente non ho bisogno, grazie alla serie Hunger Games, a causa di un pregiudizio di genere. Non volevo apparire difficile o viziata, e quindi ho accettato quello che proponevano. Poi ho scoperto che invece i miei colleghi maschi non si facevano alcun problema a fare i difficili e i viziati”.

In America, e non solo, le donne, a parità di mansione e bravura, sono meno pagate e più sfruttate ed è tempo che, da Hollywood in giù, le cose cambino, e anche in fretta.

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