Glossario da coronavirus. Guida alle nuove espressioni
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Glossario da coronavirus. Guida alle nuove espressioni

Dallo starnuto del vampiro ai «Covidioti», tutti le parole da conoscere quando si parla dell'emergenza sanitaria

Il mondo si trova a far fronte a una nuova pandemia e di conseguenza si trova davanti a una serie di cambiamenti socio culturali. Il nostro linguaggio non può certo non fare parte di questa evoluzione, e in tutto il mondo si assiste così alla creazione di neologismi e nuovi trend relativi all'emergenza coronavirus.

Il portale «Urban dictionary» ha così raccolto alcuni dei nuovi modi di dire riferiti al virus come «coronavacation», sinonimo sicuramente più positivo del termine quarantena. «Coronatan» è invece l'abbronzatura da giardino dietro casa, mentre il «Coronavidiot» è colui che continua a parlare del virus pur non capendoci nulla. L'equivalente americano di una zona rossa italiana viene definito «Coronaville», «Coronatrash» sono invece tutti quei rifiuti lasciati in giro (principalmente mascherine e guanti usati). Un gruppo di persone che discute del virus è invece «Coronaventing» mentre un paziente guarito è un «Coronator» (giocando sul nome del supereroe Terminator).

Anche il famoso James Bond non richiederebbe un martini come al solito, ma in questo periodo di farebbe preparare un «Coronatini» o un «Quarantini». Per quest'ultimo è stata creata una vera e propria ricetta: vodka, fette d'arancia e vermouth. Tutti i bambini che nasceranno tra nove mesi saranno invece da definirsi «Corona baby», mentre sul social musicale Tik Tok, milioni di ragazzi pubblicano video con in sottofondo la canzone «It's Corona Time» o il jingle «Bored in a house» (Annoiato in casa, ndr). Sempre di origine statunitense sono i termini «Dracula cough» e «Dracula sneeze». Il portale per l'apprendimento delle lingue Babbel ha spiegato come i media statunitensi raccomandino di starnutire (sneeze) e tossire (cough) alla Dracula style, ovvero nella piega interna del gomito, imitando il gesto del noto conte che si copre il viso con il suo mantello.

In Giappone è stato invece coniato il termine «on-nomi», letteralmente «bere online» che descrive le videochiamate organizzate tra amici per brindare in compagnia. «Quarentena não é férias» significa invece «la quarantena non è una vacanza». Si tratta di un invito a rimanere a casa per chi considera la chiusura di scuole e uffici come un'opportunità per andare al parco o in spiaggia e per fare escursioni o feste con gli amici. «Covidengue» è invece un termine nato in Argentina, dove a preoccupare non è solo la pandemia di Coronavirus ma anche la «dengue», una malattia infettiva tropicale trasmessa dalle zanzare. In questi giorni è apparsa la notizia, anche se non ancora ufficialmente confermata, di una persona affetta da entrambi i virus. Per questo motivo è stata coniata l'espressione.

Per finire, anche l'assalto ai supermercati, spesso svuotati di farina, pasta e carta igienica ha il suo termine. «Hamsterkauf» è un'espressione tedesca che si origina da una fusione tra le parole hamster (criceto) e kauf (acquisto). L'idea è riconducibile a una metafora che accomuna chi fa razzie di provviste ai criceti che accumulano cibo per tutto l'inverno, trasportandone in grandi quantità nelle loro guance.

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Mariella Baroli