Ciclismo, Maurizio Fondriest, consigli per andare in bici
(Maurizio Fondriest)
Lifestyle

10 consigli utili per una vacanza in bicicletta

Ecco 10 consigli fondamentali da seguire per chi si sta approcciando al mondo della bicicletta

Un viaggio in bici è sempre un’avventura che regala emozioni. Ma per evitare spiacevoli inconvenienti è necessario prestare attenzione a qualche semplice suggerimento. Per stilare una lista dei migliori consigli sul campo abbiamo contattato un professionista del settore, Maurizio Fondriest, professionista dal 1987 al 1998, fu campione del mondo in linea nel 1988 e vinse la Milano-Sanremo nel 1993. Ecco dunque alcune dritte essenziali per partire in sella e gustarsi la vacanza pedalando senza preoccupazioni.

Buongiorno Maurizio, la contatto per proporre ai neo appassionati di ciclismo qualche saggio consiglio da sfruttare durante le escursioni in mezzo alla natura.

«Ok. Ma diamoci del tu».

Ottimo. Che tipo di bicicletta consigli?

«Cambia da utente a bicicletta. C’è la Mountain bike elettrica e quella da corsa. E sono due tipologie di bici ben distinte. Se parliamo di turismo sarebbe meglio una bicicletta con la pedalata assistita. Ma non importa se sia una bicicletta di basso, medio o alto livello. La cosa più importante è capire la misura corretta. È meglio non fermarsi ad un venditore che ti vende la bici senza degnarti di uno sguardo. Consiglio di andare da qualcuno che faccia un minimo di bio meccanica cosicché il cliente possa ottenere una bici a misura per lui».

Che tipo di scarpe sarebbe meglio usare?

«Le scarpe devono essere di qualità ma devono anche essere morbide, elastiche. Le scarpe rigide sono da evitare. Ed è meglio non mettere mai la tacchetta fissa (la tacchetta è il punto di contatto tra la scarpa e il pedale per mantenere la scarpa ancorata al pedale ed evitare così che ci si impigli durante la pedalata) dove il piede non ha alcun movimento sul pedale. È meglio che la tacchetta abbia un minimo di angolo sia a destra sia a sinistra della scarpa. Questo perché una tacchetta non fissa permette di avere più movimento alle gambe e alle ginocchia e anche perché se le tacchette non vengono posizionate perfettamente in modo corretto, questo margine di errore a causa del movimento della tacchetta scompare. Quindi consiglio di evitare la tacchetta fissa e di comprare una tacchetta che abbia un minimo di angolo di movimento».

Per quanto riguarda l’abbigliamento?

«La cosa più importante sono i pantaloncini e consiglierei di evitare quelli economici. Perché è meglio che il pantaloncino abbia un fondello adeguato. La maglia è meno importante. Una cosa utile da avere sempre a portata di mano è una maglia senza maniche per cambiarsi all’occorrenza. Un’altra cosa importante è la mantellina per la pioggia (non solo per il discorso della pioggia). Si possono mettere delle mantelline non troppo pesanti da tenere nella tasca posteriore della bici. In montagna, ad esempio, il tempo può cambiare in maniera repentina. Quindi bisogna avere sempre la mantellina, che può essere posizionata o nella tasca posteriore oppure nel secondo porta borraccia. Perchè una borraccia serve per bere e poi ci sono dei porta borraccia di scorta dove ci sta tranquillamente anche un gilet estivo o la mantellina impermeabile».

Invece, questione borraccia?

«Basta una borraccia da 500 ml o da 750 che è un po’ più capiente e la si riempe alle fontane che si trovano lungo i percorsi».

Consigli gli strumenti di geocalizzazione?

«Logicamente uno che inizia magari non va a spendere 300 o più euro di quegli apparecchi di ultima generazione. Anche perché spesso le persone adesso sono munite di orologi appositi che analizzano e tracciano il percorso. Aspetterei a prendere l’apparecchiatura di geocalizzazione nel momento in cui si capisce che questo sport fa per te. Anche perché seguendo la traccia della mappa non sei concentrato a vedere dove vai. Quindi consiglio di prendere una mappa cartacea e di guardare il percorso che si vuole fare prima di intraprendere il viaggio in bici. È meglio visionare bene prima la cartina».

Per il problema del sellino? Dopo un po’ può diventare un vero fastidio...

«Consiglio di spendere per un buon sellino. Sulle bici medio economiche (ma anche medie e basta) montano una sella abbastanza basica. Quindi è meglio spendere un po’ di più per la sella anche se non si spende tanto nella bici. Perché se uno inizia e ha dei pantaloncini e una sella scarsi probabilmente si arrenderebbe in fretta pensando che questo sport non fa per lui. Invece con dei pantaloncini adeguati e una sella adeguata questo problema viene risolto. Quindi consiglio una sella col foro di ultima generazione».

Ha qualche suggerimento per il casco?

«Il casco è fondamentale. Per me è obbligatorio usarlo per andare in bici, anche se non c’è nessuna legge che lo rende obbligatorio».

Gli occhiali?

«Gli occhiali fanno parte un po’ del look del ciclista ma servono sempre per quanto riguarda la questione dei moscerini e degli insetti. È sempre consigliato avere l’occhiale. Se qualcuno ha problemi di vista è meglio avere una lente sul marrone o sul viola-rosa perchè sono quelle che offrono maggiore visibilità anche all’ombra. Io uso quelle lenti proprio perché ho gli occhi un po’ sensibili».

Anche le luci sono molto importanti...

«Le luci sono importantissime. Ci sono luci posteriori che non sono proprio economiche, ma il massimo sono quelle che ti segnalano l’arrivo delle macchine. Per il resto è consigliabile una luce o fissa o lampeggiante. Inoltre la luce posteriore dev’essere ben visibile, soprattutto di notte. E per i percorsi dove ci sono delle gallerie, bisogna avere anche quella anteriore».

Ultimo consiglio?

«Sarebbe consigliabile fare dei corsi di abilità a questo sport. Ci sono diversi corsi che offrono un minimo di conoscenza del mezzo e di come comportarsi in diverse situazioni. Così come c’è il patentino della moto c’è anche quello della bici».

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Francesca Catino