Caro Babbo Natale...
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Caro Babbo Natale...

Il giorno di Natale è una festa gioiosa che riunisce le famiglie, arriva dopo un lungo periodo di cene e brindisi con gli amici, e inevitabilmente ci impone delle riflessioni.

Sono momenti speciali carichi di magia, ricchi di tradizioni e abitudini, fin troppo colmi di ottimi profumi e sapori ma ultimamente un po' vuoti di valori, di buoni propositi e di sogni.

Certo, dopo anni di pandemia, un conflitto mondiale e in piena crisi economica, non è facile essere spensierati e ottimisti ma non dobbiamo disperare a tal punto di non scrivere nemmeno una letterina a Babbo Natale. Una tradizione alla quale i bambini erano molto affezionati era proprio quella di mettere la letterina tra il primo e il secondo piatto il giorno di Natale, tradizione che sarebbe bello ritrovassero dentro di sé anche i più grandi, per non perdere del tutto quell’emozione e quell’entusiasmo che dovrebbe accompagnare i momenti particolari, come le festività Natalizie.

Vivere come i bambini, meravigliandosi delle piccole cose ed essendo più ingenui, forse è uno dei modi migliori per superare il brutto periodo appena vissuto, che resterà nei libri di storia.

E allora anche io metterò la mia lettera a Babbo Natale sotto al piatto, certo della sua bontà e nella speranza di poter essere ascoltato.

Caro Babbo Natale,

Questa è la festa più dolce dell’anno, ma anche la più triste perché le sedie vuote in questi giorni difficilmente sono colmabili dai presenti. Giornate lunghe intorno alla tavola a mangiare e chiacchierare, che riportano la mente lontana a quando eravamo bambini e pian piano scorriamo il film della nostra vita mentre intorno tutti giocano e brindano chiassosamente. Giornate trascorse a inviare messaggi di rito troppo spesso vuoti di significato vero e sincero a persone che risentiremo il prossimo Natale.

A Natale non basta un panettone gourmet, delle ottime bollicine e offrire briciole di elemosina per essere più felici e tranquillizzare la nostra coscienza; non è sufficiente dire che saremo tutti più buoni. Non ci renderà più felici andare in un ristorante stellato. Il Natale deve essere un’occasione per rivedere la nostra vita, la nostra umanità smarrita e ciascuno di noi deve avere il coraggio di rimettersi in gioco. Di riprendere in mano la propria vita, anzi riprendere per mano il bambino che eravamo e rimetterlo in cammino!

In un momento così delicato penso ai giovani che non possono immaginare un futuro e hanno perso la possibilità di sognare, penso agli anziani spesso privati della dignità dopo una vita di lavoro e sacrifici. Per questo dobbiamo cercare di aiutare le persone che sono in difficoltà, non solo con piccoli e semplici gesti ma anche donando speranza e fiducia in un futuro migliore fatto di solidarietà vera e sincera.

È arrivato il momento di prendersi cura del mondo e dell’ambiente dove viviamo prima che sia troppo tardi cercando di vivere in maniera sostenibile riciclando e riutilizzando e, perché no, dando una nuova vita a oggetti e vestiti ricchi di storie e charme. Dobbiamo imparare a rispettare la natura con i suoi tempi e cicli produttivi.

La coesione sociale e la fiducia stanno diminuendo, la tolleranza è scomparsa, l’odio è in forte aumento e anche l’Italia è un Paese più povero e meno giusto.

Per rimettere in moto il nostro Paese, dobbiamo dare vita a un nuovo Rinascimento, rimettere l’uomo al centro, recuperare i valori persi, mettere l’anima in ciò che facciamo, tornare ad avere voglia di sudare per ottenere obbiettivi ambiziosi, creare cose belle da lasciare ai posteri e non dobbiamo considerarci padroni di ciò che abbiamo ma soltanto custodi, per cui dobbiamo avere cura di ciò che ci circonda per restituirlo al futuro.

Dobbiamo riscoprire l’etica e combattere per le ingiustizie.

E allora caro Babbo Natale vorrei chiederti un bel regalo, che si chiami Superman o Batman poco importa, vorrei un supereroe in grado di sconfiggere il male e far trionfare il bene riportando l'umanità nella retta via. L'uomo è stato trascinato dal denaro e dalla smania di potere in una strada senza futuro che porta solo alla distruzione della sua specie e della terra in cui vive. Se non riscopriamo i valori veri, la condivisione, la comprensione, la speranza, la tolleranza, la solidarietà, non troveremo mai la via della felicità.

Allora Babbo Natale ti prego, fai alla svelta perchè non c’è molto tempo, regalaci un eroe buono con dei superpoteri in grado di poter rimettere nel giusto cammino l’umanità.

Grazie di avermi dato la forza di lottare e insegnato che i sogni e la speranza aiutano a vivere meglio.

Federico

La tipica «Godenda» senese

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Crostini Assortiti (bianchi e neri, di rigaglie, al vin santo al brodo)

Brodo di cappone in tazza o cappelletti in brodo

Pasta fatta in casa al sugo di carne

Collo Ripieno

Arrosto di faraona, anatra, fegatelli e tordi con patate arrosto e insalata di campo

Tacchina o cappone ripieni e sformato di gobbi o cappone in umido con i gobbi

Pollo in galantina

Panforte, Ricciarelli, Cavallucci e Copate

Frutta assortita


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Federico Minghi