George-Orwell-ritratto-Tommaso-Pincio
Mida / Ansa
Lifestyle

Gli archivi di George Orwell diventano patrimonio Unesco

Tutti i documenti, manoscritti, taccuini, fotografie e lettere appartenute all’autore di 1984 entrano nel registro della Memoria del mondo. Ecco perché

L’archivio personale di George Orwell è entrato a far parte ufficialmente del registro Memoria del mondo (Memory of the World), programma dell'UNESCO nato nel 1992 che si occupa di censire e salvaguardare documenti ritenuti di interesse mondiale. È in sostanza l’equivalente del Patrimonio dell’umanità, a differenza del quale non tratta monumenti, siti o aree naturalistiche, ma appunto testi, spartiti, filmati, manoscritti, documenti storici che hanno segnato la storia dell’umanità.
Qualche esempio: la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, i film dei fratelli Lumiere, la Sinfonia n. 9 in re minore di Ludwig van Beethoven, la Magna Carta o il Diario di Anna Frank.

1984-orwell-mondadori-copertinaCopertina di una delle più recenti edizioni di '1984', di George OrwellMondadori


Cosa contiene l’archivio di Orwell e perché è stato inserito nella Memoria del mondo

L’archivio di George Orwell (al secolo Eric Arthur Blair) è conservato all’University College di Londra e contiene lettere, manoscritti, quaderni, diari e fotografie dell’autore de La fattoria degli animali. La maggior parte di questi documenti proviene dalla donazione fatta nel 1960 da Sonia Mary Brownell, seconda moglie di George Orwell, mentre il resto è frutto di una serie di acquisizioni realizzate nel corso degli anni.

La quantità dei materiali non è molta (il tutto si può riporre su appena tre metri lineari di spazio), ma il loro valore compensa questo difetto. L’UNESCO ha infatti riconosciuto "l'importanza mondiale e il valore universale" dell’eredità dello scrittore. Vi si trovano ad esempio le prime annotazioni di alcune delle più famose parole e frasi dei libri dello scrittore britannico, come i “Due minuti d’odio” o la “Neolingua” presenti nell’ancora attualissimo capolavoro distopico 1984, scritto nel 1948.

La candidatura dell’archivio di Orwell per l’ingresso al registro della Memoria del mondo è stata fatta dall’University College di Londra. Le motivazioni che hanno proposto sono semplici e hanno trovato d’accordo gli esaminatori dell’UNESCO. Il lavoro di Orwell, dicono da Londra, "ha avuto un'influenza profonda sul pensiero umano ovunque nel mondo. Un'influenza ancora oggi molto potente: è infatti raro trovare serie analisi sulla situazione politica e sociale dei giorni nostri, anche ora che siamo nel XXI secolo, senza un riferimento a Orwell o alle sue idee. I suoi manoscritti e le sue carte personali sono l'unica testimonianza esistente della sua voce più diretta e autentica e per questo motivo sono un patrimonio unico e insostituibile. La storia dell'umanità sarebbe indubbiamente più povera in caso di danni o perdite di questo materiale”.

I più letti

avatar-icon

Andrea Bressa