Residuo fiscale: la Lombardia trascina il sud (che lo attacca)
(Ansa)
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Residuo fiscale: la Lombardia trascina il sud (che lo attacca)

Lo scarto tra tasse e servizi costa a ogni cittadino lombardo 5.426 euro mentre al sud le cose vanno in maniera diversa

Tasse e tributi versate allo Stato da imprese e cittadini di ogni Regione dovrebbero tradursi sempre in servizi e investimenti in maniera omogenea e proporzionale. La differenza tra quanto un territorio versa allo Stato e quanto ne riceve sotto forma di servizi si chiama residuo fiscale e in Italia ci sono grandissime differenza tra le Regioni e analizzando i numeri ci si accorge che il divario nord e sud esiste anche a livello fiscale e che ancora una volta è la Lombardia a essere la locomotiva del Paese: i lombardi, infatti, vantano un residuo fiscale a loro sfavore di 54 miliardi di euro.

I dati più recenti in merito sono del 2016 e arrivano da una ricerca di Euopolis. Il residuo fiscale lombardo è da record ed evidenzia come quello che la Lombardia versa a Roma tra privati cittadini, imprese e negozi è infinitamente superiore rispetto a quello che riceve in termini di investimenti, strutture, welfare e qualità dei servizi.

I 54 miliardi lombardi staccano di molto i 18 miliardi e 861 milioni dell'Emilia Romagna, la seconda regione italiana col più alto residuo fiscale a sfavore. Terzo il Veneto, con 15 miliardi e 458 milioni seguito dal Piemonte con 8 miliardi e 606 milioni. Pagano più di quanto ricevono anche Toscana, Lazio, Marche e Liguria. E se tutte le regioni con residuo fiscale a sfavore sono al nord, da Roma in giù le cose vanno in maniera differente con la maggior parte dei territori che ricevono più di quel che danno. In questo senso la maglia nera è della Sicilia, la regione con il maggior deficit, –10 miliardi e 617 milioni e questo nonostante il livello altissimo delle tasse locali. Poi vengono la Puglia, con -6 miliardi e 419 milioni, la Calabria, -5 miliardi e 871 milioni, la Campania, –5 miliardi e 705 milioni e la Sardegna, -5 miliardi e 262 milioni di euro.

Il dato regionale è ancora più d'impatto se lo si analizza a livello pro capite. Dato che, infatti, la Lombardia non ha lo stesso numero di abitanti del Molise o della Basilicata, per capire bene quanto la differenza tra imposte e servizi pesa sulle tasche dei cittadini bisogna leggere il residuo fiscale pro capite. I numeri in questo caso li riporta Bankitalia che ha fatto una media tra le rilevazioni del 2015, 2016 e 2017. Si scopre così che ogni cittadino lombardo paga 5.426 euro di più di quanto riceve dallo Stato in termini di servizi. Seconda in classifica ancora una volta è l'Emilia Romagna con 3.227 euro a cittadino seguita dal Lazio con 2.714 euro e dal Veneto con 2.031 euro. Residuo fiscale svantaggioso anche per i cittadini piemontesi con 1279 euro a testa.

Il record negativo, invece, è per la Calabria con -5.344 euro preceduta dalla Sardegna con -4.224 euro pro capite e Basilicata con 3.872 euro. Male anche il Molise con –3.452 e la Sicilia con –3.119 euro Il rapporto della Banca d'Italia spiega anche che si può misurare il residuo fiscale delle regioni anche in rapporto al Pil. Quello lombardo vale, ad esempio, lo 3,2% del Pil, mentre quello dell'Emilia Romagna rappresenta lo 0,9%.

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Barbara Massaro