Legge di Stabilità: perché la Corte dei Conti la critica
ANSA/ ALESSANDRO DI MEO
Economia

Legge di Stabilità: perché la Corte dei Conti la critica

Iva, tasi e clausole di salvaguardia ancora da disinnescare. La manovra del governo Renzi finisce nel mirino della magistratura contabile

Taglio della tasi, mancato riordino delle aliquote iva, pensioni e finanziamento degli enti locali. Sono tutte materie su cui Raffaele Squitieri, presidente della Corte dei Conti, non ha lesinato critiche al governo in merito alle misure adottate con la Legge di Stabilità 2016. Ecco, di seguito una panoramica delle “punzecchiature” di Squitieri, che ha parlato in audizione al Senato.

Clausole di salvaguardia

Innanzitutto, il presidente della Corte dei Conti ha ricordato che anche nel 2017 e nel 2018 il governo italiano dovrà vedersela con le clausole di salvaguardia, cioè gli aumenti automatici di imposta concordati negli anni scorsi con l'Europa, a causa del mancato raggiungimento di alcuni obiettivi di bilancio. Per liberarsi della zavorra della clausole di salvaguardia, che già hanno assorbito 16 miliardi di euro di risorse nella Legge di Stabilità del 2016, il governo dovrà mettere in cantiere nuovi tagli di spesa.

Leggi anche: la Legge di Stabilità 2016

Iva

Alle clausole di salvaguardia sono legate anche le critiche che la Corte dei Conti rivolge al governo sull'iva, l'imposta sul valore aggiunto. Secondo la magistratura contabile, infatti, con la Legge di Stabilità del 2016 si è persa l'occasione per effettuare un riordino delle aliquote iva, in particolare di quelle agevolate.

Leggi anche: Legge di Stabilità, le coperture

Tasi

Per la magistratura contabile, l'abolizione della Tasi sull'abitazione principale avrà effetti limitati nel rilancio dei consumi ed era preferibile una misura di taglio delle tasse sul lavoro e sulla produzione. Inoltre, la cancellazione delle imposte sulla prima casa farà sì che i servizi indivisibili erogati dai Comuni verranno di fatto pagati in gran parte dai proprietari delle seconde abitazioni, che continueranno a versare l'imu e la tasi. Si tratta di persone che non risiedono nel territorio comunale e che dunque, con il loro voto, non possono esercitare un controllo politico sull'operato degli amministratori locali e sulle loro politiche fiscali.

Leggi anche: Imu e tasi, quanto costa abolirle

Gli ostacoli alla crescita

Infine, la Corte dei Conti ha evidenziato che l'economia italiana ha finalmente intrapreso un precorso di crescita, ma ci sono alcuni fattori che possono trasformarsi in un ostacolo alla ripresa, basata ancora su “dati incoraggianti ma non univoci”. Gli impedimenti alla ripartenza dell'Italia, nello specifico, sono rappresentati della deflazione e del rallentamento dei paesi emergenti: due variabili che non vanno affatto trascurate.

I più letti

avatar-icon

Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

Read More