Bonus ricerca, chi può ottenerlo e come fare
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Economia

Bonus ricerca, chi può ottenerlo e come fare

La legge di stabilità introduce a favore delle imprese un credito d’imposta per assumere nuovi ricercatori e ammodernare le strutture

Con la nuova legge di stabilità sono state introdotte delle importanti agevolazioni fiscali che hanno l’obiettivo di supportare gli investimenti in ricerca e sviluppo delle aziende. Per questa strada, ovviamente, si cerca anche di mettere un freno alla cosiddetta fuga di cervelli, provando a creare le condizioni economiche affinché i giovani ricercatori possano restare a lavorare nel nostro Paese. Vediamo nel dettaglio allora come funziona il bonus fiscale per la ricerca e chi può ottenerlo.

1 - Valore economico dell’agevolazione

Il bonus ricerca introdotto dal governo prevede un credito d'imposta che, a seconda dei casi, sarà pari al 50% o al 25% dell'investimento effettuato. Il credito è concesso fino all'importo massimo di 5 milioni di euro a favore di ciascun beneficiario, a condizione però che l'impresa effettui una spesa complessiva per attività di ricerca e sviluppo almeno pari a 30mila euro.

2 - Nuovi assunti o personale già attivo in azienda

L’agevolazione è prevista sia nel caso si assumano nuovi ricercatori, sia nell’ipotesi invece che personale già inquadrato svolga attività di ricerca, riscontrabile da un maggiore impiego, in termini di ore lavorate, sul fronte proprio dello sviluppo di nuove tecnologie. In questi casi, il credito di imposta sarà massimo, ossia pari al 50%.

3 - Nuove strutture innovative

Nel caso invece l’azienda effettui spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio e per l'acquisto di nuovi brevetti, il credito di imposta sarà invece pari al 25%.

4 - Chi può richiedere il bonus

L’agevolazione fiscale sarà accessibile a tutte le imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile adottato.

5 - Condizione fondamentale

Secondo quanto previsto espressamente dalla legge, è essenziale che la tipologia di attività per cui si richiede il bonus , sia finalizzata a “individuare modifiche di processo o di prodotto che possano portare cambiamenti o miglioramenti significativi delle linee e/o delle tecniche di produzione o dei prodotti stessi, quali, ad esempio, la sperimentazione di una nuova linea produttiva o la modifica delle caratteristiche tecniche e funzionali”.

6 - Tipo di ricerca

Una misura significativa della norma stabilisce che il nuovo bonus ricerca possa essere utilizzato per qualunque tipo di ricerca, non solo in ambito scientifico e tecnologico, ma anche, ad esempio, in ambito storico o sociologico.

7 - Identikit del ricercatore

I soggetti da selezionare in caso di assunzione di nuovi ricercatori dovranno essere in possesso di un titolo di dottorato, oppure iscritti ad un ciclo di dottorato presso un'università italiana o estera, con una laurea magistrale (5 anni di corso). Non è invece necessario né che il titolo sia stato conseguito in una materia attinente all'attività di ricerca da svolgere, né l'iscrizione ad un albo professionale.

8 - Addio burocrazia

Infine una buona notizia riguardante le procedure burocratiche da seguire per ottenere il bonus, che saranno semplificate al massimo. Il credito d’imposta verrà infatti concesso in maniera automatica, a fronte delle spese effettuate, senza la necessità di una richiesta ad hoc.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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