Biden
(Ansa)
Tasse

Biden mette le mani nelle tasche dei miliardari per salvare i conti Usa

Tassa minima al 25% e raddoppio di quelle sui capital gain. La Casa Bianca dichiara guerra (fiscale) ai Paperoni

Il deficit lo paghino i paperoni! La ricetta economica, alternativa all’abituale austerity e tagli a servizi e pressione sulle tasche dei cittadini, arriva dal Paese simbolo del capitalismo, gli Stati Uniti. Il presidente Joe Biden oggi si presenta al Congresso americano con un piano che propone minimum tax del 25% per i miliardari e un raddoppio delle tasse capital gain.

Il piano che il presidente annuncia ufficialmente oggi nella presentazione del budget per l’anno fiscale 2024 a Filadelfia prevede: aumento della minimum tax per i miliardari, raddoppio del prelievo sulla plusvalenza finanziaria e prelievo più oneroso sui redditi delle grandi società e degli americani più ricchi. Tre passi che secondo Biden porteranno a una riduzione del deficit da 3 mila miliardi di dollari in 10 anni (a febbraio il presidente aveva parlato di 2mila miliardi in 10 anni). L’aumento della tassazione dei ricchi secondo le stime potrà portare a 700 miliardi di nuove entrate nel decennio che saranno usati per investimenti di spesa pubblica

Nel dettaglio il piano prevede che gli americani più facoltosi (lo 0,01%) si vedano aumentare l’aliquota fiscale minima al 25%. E per chi guadagna oltre 400mila dollari l’anno si passerebbe dal 37 al 39,6%. La riforma sul capital gain porta invece a pagare quasi il doppio sugli investimenti a lungo termine: dal 20% al 39,6% per chi guadagna almeno 1 milioni di dollari. Le aliquote per le società passano dal 21% al 28%, eliminando la possibilità per alcuni di non pagare i prelievi per il fondo fiduciario dell’assicurazione ospedaliera Medicare su una parte maggiore del reddito.

Biden lo aveva detto in campagna elettorale e lo ha sempre detto e ribadito: fare pagare più tasse ai ricchi permette di finanziare il Medicare (l’assistenza sanitaria per gli americani con più di 65 anni) e permette di garantire la solvibilità per 25 anni. Nella manovra l’aliquotadestinata al finanziamento di Medicare passerà dal 3,8% al 5% per i redditi superiori ai 400mila dollari l’anno. Questo dovrebbe portare nelle casse del governo federale oltre 117 miliardi di dollari in più nell’arco di 10 anni (stimeTax Policy Center). Gli over 65 a stelle e strisce sono 65 milioni e il numero è destinato ad alzarsi visto il progressivo invecchiamento della popolazione.

Fatti i conti le strade erano due: tagliare i servizi (a partire dal 2028) o aumentare le tasse (quindi le entrate allo Stato). Biden ha scelto. La soluzione del presidente è tornare ai livelli di tassazione pre riforma fiscale di Donald Trump e, come Biden ha più volte detto, non si vogliono togliere beni e lussi ai paperoni, ma costringerli a contribuire in maniera più equa alla gestione degli Stati Uniti. I tagli fiscali di Trump hanno favorito negli anni passati le società e le famiglie più ricche e sostenuto un forte aumento del deficit. In Congresso Biden si scontrerà con la visione repubblicana (e di alcuni democratici) che insistono sull’equazione riduzione del peso fiscale uguale crescita economica. E in Congresso Biden non ha la maggioranza (i repubblicani controllano ora la Camera dei Rappresentanti), quindi l’approvazione del piano non sarà per niente facile, se non impossibile. Il piano Biden è comunque l’indicazione di come sarà dal punto di vista economico la prossima campagna elettorale americana e come sarà lo scontro tra Democratici e Repubblicani quando quest’estate dovranno negoziare il tetto del debito.

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Cristina Colli