Tasse sulla casa, ecco perché Renzi deve fare chiarezza
In qualità di ex sindaco il nuovo premier incaricato conosce a fondo Imu, Tari e Tasi, e dovrà dunque sciogliere tutti i nodi
Chi meglio di un sindaco potrebbe finalmente sgombrare il campo da dubbi e incertezze in una materia come quella delle tasse sulla casa che, negli ultimi due anni, ha subito continui e a volte incomprensibili stravolgimenti. E’ questa la considerazione fondamentale che ci spinge a prevedere che il nuovo presidente del Consiglio incaricato Matteo Renzi,ormai ex sindaco di Firenze, potrebbe essere proprio la persona giusta per fare finalmente chiarezza in tema di Imu, Tasi e Tari. Un dilemma, quello delle tasse locali, che si sta stancamente trascinando ormai da mesi e che sembrava essere arrivato alla sua conclusione.
TASSE LOCALI, QUEL CHE C'E' DA SAPERE
Proprio nei giorni scorsi infatti il Governo dell’ormai ex premier Enrico Letta, e l’Anci, l’associazione dei Comuni, avevano raggiunto un’intesa di massima. Peccato però che poi il Consiglio dei ministri di venerdì scorso, che avrebbe dovuto tradurre in decreto gli accordi raggiunti, sia saltato proprio per le dimissioni presentate dal presidente Letta. E allora adesso la palla passa proprio al nuovo premier incaricato Renzi, che tra l’altro in questa opera di chiarificazione sarà coadiuvato da un altro personaggio quanto mai indicato. Ci riferiamo a quel Graziano Delrio, già ministro con il governo Letta, e che potrebbe diventare vero e proprio braccio destro del nuovo presidente del Consiglio assumendo la carica di sottosegretario alla presidenza. Un ruolo chiave nel quale, sul fronte delle imposte locali, Delrio potrebbe far sentire la sua competenza, visto che fino ad un anno fa era non solo sindaco di Reggio Emilia, ma anche presidente dell’Anci, ruolo in cui ora è stato sostituito da Piero Fassino, primo cittadino di Torino.
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Dunque l’accoppiata Renzi-Delrio, entrambi ex sindaci e dunque perfettamente coscienti delle problematiche che si vivono a livello locale, potrebbe davvero dirimere le questioni ancora pendenti in tema di tassazione sugli immobili. A cominciare dalle aliquote da applicare, problema fondamentale rimasto sul tappeto. L’accordo raggiunto nei giorni scorsi tra esecutivo e sindaci, prevedeva la possibilità di aumentare le aliquote base di Tasi, fissata al 2,5 per mille, e Imu sulle seconde case, posta al 10,6 per mille, di un ulteriore 0,8 per mille. Ai Comuni dovrebbe essere lasciata piena libertà di decidere su quale delle tue tasse riversare gli aumenti, oppure se dividere questo 0,8 per mille parte sull’Imu e parte sulla Tasi. Un discorso, questo delle aliquote, che va poi a braccetto con quello delle detrazioni. L’intesa raggiunta prevedeva infatti che eventuali rincari dovessero essere collegati comunque a sconti da garantire a fasce di popolazione più deboli e sulla prima casa. Ora vedremo, alla luce anche delle esperienze personali e dirette di Renzi e Delrio, quale libertà di azione verrà lasciata ai Comuni e come si cercherà di venire incontro alle loro esigenze.
SE LA TASI RISCHIA DI DIVENTARE UN SALASSO
Senza dimenticare che resta ancora da definire anche la ripartizione tra affittuari e proprietari che subirà il pagamento della Tasi. Anche in tema di Tari poi, il tributo che copre i costi per la raccolta e gestione dei rifiuti e che rappresenta la seconda componente della Iuc, la nuova Imposta unica comunale, ci sono dettagli da chiarire. Si sa che verrà pagata in base ai metri quadri delle abitazioni, ma restano in sospeso tutta una serie di particolari riguardanti possibili agevolazioni da prevedere per cittadini svantaggiati. Infine, anche la materia dell’Imu potrebbe essere in parte rivista, prevedendo nuove esenzioni o, perché no, anche rincari. Vedremo come il nuovo governo affronterà dunque questa delicata materia, tenendo presente che i tempi stringono, visto che per la fine di questo mese i Comuni sono chiamati a presentare i propri bilanci previsionali, nei quali per forza di cose dovranno comparire le poste finanziarie da imputare proprio alle tasse locali. Urge chiarezza e Renzi, supportato da Delrio, potrebbe essere proprio la persona giusta per sgombrare il campo dagli ultimi decisivi dubbi.