Parlamento Europeo, cosa deciderà sull'economia
Le competenze (poche) sulle spese e sul bilancio dell'Ue della nuova assemblea di Bruxelles e Strasburgo
Oltre 410 milioni di persone che vivono tra il Mare del Nord e il Mediterraneo, tra l'Oceano Atlantico, i Balcani e il Baltico. Sono i cittadini europei chiamati a votare per il Parlamento Europeo, tra giovedì 22 e domenica 25 maggio. Negli ultimi anni, l'assemblea di Bruxelles e Strasburgo ha allargato i propri poteri anche in campo economico, benché le funzioni e le competenze restino molto limitate e le leve del comando, su questo fronte, siano tuttora saldamente nelle mani degli stati nazionali. Ma ecco, in sintesi, qual è il ruolo del Parlamento Europeo nella politica economica dell'Ue.
POTERI DI BILANCIO
L'assemblea di Strasburgo e Bruxelles ha il compito di approvare ogni anno il bilancio dell'Unione Europea. Al Parlamento spetta dunque l'ultima parola sulla gestione delle entrate e delle spese comunitarie. Va ricordato, però, che il bilancio dell'Ue è ancora “minuscolo”, se confrontato a quello delle grandi nazioni federali come gli Stati Uniti, l'India, il Brasile o la Russia. Le risorse amministrate da Bruxelles, e in particolare dalla Commissione Europea, nel 2013 hanno raggiunto la cifra di 150 miliardi di euro , corrispondenti a poco più dell' 1% del pil continentale. Circa 60 miliardi di euro, cioè il 40% dei fondi, sono stati impiegati nelle politiche amebientali e nell'agricoltura. Altri 70 miliardi sono serviti invece per sostenere i piani di sviluppo economico, la coesione territoriale, le infrastrutture e la lotta alla disoccupazione. Molto più limitate sono invece le spese di amministrazione degli organismi comunitari che, sempre nel 2013, hanno superato gli 8 miliardi di euro , corrispondenti al 5,6% dei fondi disponibili.
POTERI DI CONTROLLO
Il Parlamento dell'Ue ha anche il compito di vigilare su come vengono spesi i soldi dei contribuenti europei da tutti gli organismi comunitari. In caso di irregolarità, l'assemblea può anche spingere la Commissione Europea (che è il principale organo esecutivo dell'Ue) a rassegnare le dimissioni . E' ciò che avvenne per esempio nel 1999, quando la Commissione allora guidata dal lussemburghese Jacques Santer interruppe il proprio mandato qualche mese prima della scadenza naturale, dopo gli scandali e diverse accuse di frode, malfunzionamento e favoritismo che hanno coinvolto alcuni commissari. Il Parlamento di Bruxelles e Strasburgo vigila anche sull'operato della Banca Centrale Europea, il cui presidente deve esporre all'assemblea la propria relazione annuale.