Infortuni sul lavoro: il bilancio dei primi otto mesi dell'anno
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Economia

Infortuni sul lavoro: il bilancio dei primi otto mesi dell'anno

La panoramica dell'Inail sugli incidenti mortali denunciati nell'anno in corso in confronto con lo stesso periodo del 2017

Nei primi otto mesi dell'anno sono stati denunciati all’Inail 713 incidenti mortali sul lavoro, 31 in più dello stesso periodo del 2017. Fra le cause dell’aumento delle vittime, il crollo del Ponte di Genova e i decessi di braccianti stranieri in Puglia.

Secondo l'Istituto, soltanto ad agosto si è contato lo stesso numero di vittime (34) in incidenti plurimi - ovvero quegli eventi che causano in contemporanea la morte di due o più lavoratori - dell'intero periodo gennaio-agosto 2017.

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate nei primi otto mesi del 2018 sono così salite a quota 713, ben 31 in più rispetto alle 682 dell'analogo periodo del 2017 (+4,5%).

Nel solo agosto sono state 92 contro 51 dello stesso mese del 2017. Tra gennaio e agosto sono state presentate all'Inail 419.400 denunce di infortunio sul lavoro (-0,6% rispetto allo stesso periodo del 2017), 713 delle quali con esito mortale (+4,5%).

Le patologie di origine professionale denunciate sono state 40.219 (+2,3%). Per quantificare i casi accertati positivamente, però, avverte l’Inail, sarà necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2018, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

I dati rilevati al 31 agosto hanno evidenziato, a livello nazionale, una diminuzione sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 360.344 a 358.515 (-0,5%), sia di quelli in itinere, avvenuti cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, scesi da 61.625 a 60.885 (-1,2%).

Nei primi otto mesi di quest’anno si è registrato un decremento dello 0,6% nella gestione Industria e servizi (da 333.736 a 331.802 casi) e del 2,9% in Agricoltura (da 22.292 a 21.651), mentre il dato del Conto Stato è rimasto sostanzialmente stabile (da 65.941 a 65.947).

Lo spaccato territoriale e anagrafico

L’analisi territoriale evidenzia un decremento delle denunce di infortunio sul lavoro nel Nord-Ovest (-0,1%), al Centro (-2,3%) e nelle Isole (-2,9%), un lieve aumento nel Nord-Est (+0,2%) e una sostanziale stabilità al Sud.

Tra le regioni con i maggiori decrementi si segnalano la Provincia autonoma di Trento (-8,7%), la Sardegna (-3,8%) e l’Abruzzo (-3,5%), mentre gli incrementi maggiori sono quelli rilevati in Friuli Venezia Giulia (+4,0%), nella Provincia autonoma di Bolzano (+2,9%) e in Molise (+2,5%).

Il decremento rilevato nel confronto tra i primi otto mesi del 2017 e del 2018 è legato soprattutto alla componente femminile, che registra un calo dell’1,4% (da 150.241 a 148.067), rispetto al -0,1% di quella maschile (da 271.728 a 271.333).

La diminuzione ha interessato gli infortuni dei lavoratori italiani (-1,8%) e di quelli comunitari (-0,7%). Per i lavoratori extracomunitari, invece, l’aumento è stato del 7,9%.

Dall’analisi per classi d’età emergono decrementi per i lavoratori tra i 30-44 anni (-4,3%) e tra i 45-59 anni (-1,6%). Viceversa, i lavoratori fino a 29 anni e quelli della fascia compresa tra i 60 e i 69 anni registrano un aumento pari, rispettivamente, al +3,5% e al +5,4%.

I dati rilevati al 31 agosto evidenziano, a livello nazionale, un incremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, che sono passati da 491 a 498 (+1,4%), sia di quelli occorsi in itinere, in aumento del 12,6% (da 191 a 215).

Nei primi otto mesi di quest’anno si è registrato un incremento di 43 casi mortali (da 574 a 617) nella gestione Industria e servizi, mentre in Agricoltura i decessi denunciati sono stati due in meno (da 88 a 86) e nel Conto Stato 10 in meno (da 20 a 10).

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a cura di LABITALIA/ADNKRONOS