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(Ansa)
Economia

Ita e Tim rete, i nodi del governo che vengono al pettine

Le due trattative proseguono ma il Governo ha le idee chiare su dove andare

"Per Ita è aperta la data room, Lufthansa sembra interessata”. Queste le parole del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a margine della conferenza stampa sulla Manovra, che precisa come al momento “siamo aperti a tutti coloro che in qualche modo vogliono partecipare a questa operazione che confermo e che mira a trovare un partner industriale solido che assicuri il futuro della compagnia aerea". E dunque viene confermata la linea già annunciata i primi di novembre quando il ministro con una nota aveva annunciato che la partita per Ita era di nuovo aperta. Niente più proroga alla trattativa in esclusiva con il fondo americano Certares (partnership commerciale delle compagnie Delta e AirFrance-Klm), soggetto scelto proprio dal governo Draghi. Sono quindi tornate in gioco Wizz Air con il fondo Indigo e Lufthansa, ma senza Msc, dato che Il gruppo, nella giornata di ieri ha informato “le autorità competenti di non essere più interessata a partecipare alla privatizzazione di Ita Airways, non ravvisando le condizioni nell'attuale procedura".

Msc - Lufthansa la cordata si spezza

Msc e Lufthansa avevano proposto al governo Draghi di rilevare rispettivamente il 20 e il 60% di Ita, lasciando il 20% nelle mani del ministero dell’Economia (che attualmente ha un controllo totale). L’offerta sul piatto di circa 850 milioni di euro era stata però scartata dal precedente governo in favore di quella fatta dal fondo Usa Certares. La conseguenza è stata l’avanzamento delle trattative in esclusiva, portata avanti dal governo Draghi, con il fondo americano. Situazione che però è stata messa in stand-by dal nuovo esecutivo che ha dichiarato lo stop alle trattative in esclusiva. Mossa che dunque avrebbe rimesso in gioco l’offerta di Msc e Lufthansa, se non fosse per il piccolo dettaglio che vede Msc ritirarsi dalla proposta. Al momento non sono del tutto chiare le motivazioni dietro questa rinuncia, anche se stando a quanto riferito da fonti del governo al Corriere, Lufthansa sarebbe intenzionata ad avanzare una propria offerta anche senza Msc.

E dunque al momento si ha, da una parte, la proposta del fondo Certares che vede la possibilità di acquistare il 50% più un’azione di Ita, e dall’altra si attende una formalizzazione vera e propria da parte di Lufthansa. Le ultime parole della compagnia sono riferite ad ottobre quando aveva dichiarato di essere “interessata al mercato italiano”. Sullo sfondo rimane lo spettro di una società aerea, Ita, ancora sulle spalle dello Stato italiano.

Tim e la rete unica

Tim apre positiva su Piazza Affari, in attesa degli sviluppi sul dossier rete unica da parte del governo: “È prevista a ore una riunione coordinata tra tutti i ministri competenti coordinati dalla presidenza del Consiglio", ha spiegato Giorgetti durante la conferenza stampa sulla Manovra che ha aggiunto come “lo Stato deve avere il controllo della rete di interesse strategico". "Questa forma di controllo - continua Giorgetti - si può esercitare in vari modi. Il problema di Tim è che è integrata verticalmente. Ha una parte che inevitabilmente deve essere sotto il controllo pubblico, mentre un'altra parte può essere rimessa al mercato. Questo è il passaggio complicato che ci aspetta nelle prossime ore, per trovare una soluzione nell'interesse di Tim, dei suoi lavoratori, ma salvaguardando l'interesse generale del Paese, cioè il controllo pubblico della rete". Su Tim e il progetto di rete unica si continuano dunque ad aspettare ulteriori indicazioni governative mentre si avvicina sempre più la data del 30 novembre, entro la quale è prevista l'offerta non vincolante di Cdp per NetCo, la società in cui confluiranno gli asset di rete di Tim, da integrare con l’infrastruttura di Open Fiber (la valutazione stimata per NetCo si aggira tra i 16 e i 18 miliardi di euro, inclusi anche i 12 miliardi di debito di Tim).

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Giorgia Pacione Di Bello