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(Bord Bia)
Economia

Metodo di lavoro e filosofia green dietro il successo dell'agroalimentare d'Irlanda

Bord Bia, l'ente governativo che «vende» il meglio dell'agroalimentare d'Irlanda grazie al suo nuovo modello operativo dagli approcci sostenibili

Dici Irlanda e pensi alla birra, a campi e colline dal verde quasi ipnotico, al rugby, agli U2. Ma c’è di più, molto di più.

C’è ad esempio la carne di manzo che tanto successo ha nel nostro paese al punto da essere la seconda più consumata tra quelle europee per un giro d’affari da 450 mln di euro

Oppure il salmone affumicato, allevato nelle acque dell’Oceano Atlantico, che farà capolino sulle tavole italiane durante le festività natalizie. Lo sapete che l’Irlanda è l’unico paese produttore di Salmone Bio nell’Unione Europea ad avere il 100% del proprio prodotto certificato in base ai più rigorosi standard della produzione biologica? Per non parlare poi dei formaggi, e di tutte quelle specie ittiche che facciamo arrivare dall’isola di Smeraldo…

Parliamo di cibo e di programmazione. Di come una nazione, l’Irlanda, sia riuscita a superare le nostre frontiere e a volte anche i pregiudizi per essere accolta a braccia aperte. Export. Strategie, ma sarebbe riduttivo fermarsi lì.

A monte c’è il lavoro che da anni sta facendo un ente governativo irlandese che ha una sede anche in Italia: Bord Bia. Si tratta di un ente dedicato allo sviluppo dei mercati di esportazione del comparto agroalimentare. Lo scopo è “semplicemente” promuovere le loro industrie rendendo i prodotti, la carne soprattutto, delle eccellenze, al punto da guadagnarsi una certificazione di sostenibilità. L’Irlanda è, infatti, l’unico paese in Europa ad essersi dotato di un sistema di certificazione nazionale di sostenibilità gestito proprio da Bord Bia.

Quante volte in un menu avete scelto un piatto di Angus o di Hereford? La cosiddetta carne grass fed (carne di bovini allevati al pascolo e nutriti ad erba). Quante? Tante, perché a noi italiani piace la carne ma non ne produciamo abbastanza, e così ecco che arriva in nostro soccorso l’Irlanda, paese che esporta il 90% della sua produzione.

Dietro questo successo ci sono loro, gli uomini di Bord Bia. Un team che però parte da lontano, dal 2012. Anno in cui prende il via Origin Green, un programma nazionale pensato per lo sviluppo della sostenibilità. Scopo era quello di sensibilizzare allevatori, agricoltori, pescatori verso tematiche ambientali che oggi sono di attualità ma che 11 anni fa erano quasi sconosciute.

L’alimentazione di oggi però è cambiata, si cerca di mangiare meno carne, puntando molto sulla qualità: carne quindi ma buona, sana, e figlia di animali liberi, al pascolo. In Irlanda tutto questo è una tradizione che va avanti da 5000 anni: mandrie libere di pascolare per la maggior parte dell’anno (una media di 220 giorni), per tutta la loro vita, nutrendosi di erba o foraggio per il 90% della loro dieta alimentare. Francesca Perfetto, market specialist di Bord Bia, li chiama “allevamenti irlandesi estensivi”. È questo che curano, raccontano e vendono dell’Irlanda.

Bord Bia ha sviluppato il primo protocollo al mondo (Grass Fed Standard) che verifica in modo indipendente la carne bovina Grass Fed, garantendo la dieta a base di erba di ciascun animale, l’ingrediente fondamentale che rende il manzo irlandese una delle migliori carni in commercio. Il protocollo prevede anche la raccolta dati durante i controlli effettuali nell’ambito del Programma Nazionale di Qualità e Sostenibilità Assicurata per la Carne Bovina e Ovina di Bord Bia (Sustainable Beef and Lamb Assurance Scheme). Un lavoro sinergico che coinvolge il Dipartimento irlandese dell’agricoltura, dell’alimentazione e delle risorse marine, Teagasc (l’agenzia statale che fornisce ricerca, consulenza e formazione in agricoltura, orticoltura, alimentazione e sviluppo rurale), gli allevatori e i produttori di carne bovina. Tante belle parole, ma anche fatti concreti che abbiamo toccato con mano e visto con i nostri occhi. Cerchiamo di andare oltre; parliamo di cibo, di aziende che esportano la loro produzione. Parliamo di produzione però prima ancora di pensare a come quella carne, quel salmone, quel formaggio prenda il volo da Dublino per arrivare sulle nostre tavole.

Chi lo ha detto che dall’Irlanda, oltre a prendere la carne, il salmone, il formaggio, non possiamo anche acquisire un metodo di lavoro? Un approccio? Una organizzazione? Chi lo ha detto che non possiamo imparare da loro come allevare i nostri animali? A proposito, cosa fanno i nostri enti governativi per rendere migliori le nostre aziende o semplicemente più appetibili ai mercati esteri i nostri prodotti? Ai posteri l’ardua sentenza.

I consumatori europei, noi italiani per primi, oggi scelgono prodotti che rispettino i più elevati standard di qualità e sicurezza alimentare. Per una questione di coscienza, di peso morale, mica solo di pancia piena. Ecco perché spalanchiamo le porte di casa nostra all’Irlanda, scegliendo i loro prodotti. Perché sanno quello che fanno, come lo fanno. Sempre.


(Bord Bia)

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Nadia Afragola