GoPro
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Economia

Go Pro: ecco cosa c'è in cantiere per il futuro

L’azienda allarga il raggio dell’attività e trasforma la natura del business

Il 2015 di GoPro è stato un anno disastroso: il target del terzo trimestre, infatti, non è stato centrato e le cose sono andate peggiorando. Nel primo trimestre del 2016, i ricavi hanno ceduto il 50% e le azioni nel mese di maggio hanno toccato 8,80 dollari, il 90% in meno dei 94 dollari della quotazione del 2014. Nonostante ciò e complice il fatto che GoPro vanti un fatturato da 1,6 miliardi di dollari, il ceo Nick Woodman è ottimista e,come ha spiegato a Fast Company, ha annunciato un rilancio basato su tre variabili: prodotti, software ed entertainment. Dunque, i prodotti: ’ultima action cam Hero5 è il prodotto più avanzato apparso finora, con un processore più veloce, uno chassis resistente all’acqua, uno stabilizzatore lineare e una migliore qualità del suono. La action camera, però, non arriva da sola, perché è proposta al prezzo di mille dollari insieme al quadcopter per riprese aeree Karma, a un telecomando remoto e a uno stabilizzatore a tre assi che, secondo i designer, dovrebbe essere pronto a operare in soli due minuti. Il prezzo, per quanto più elevato dei 400 dollari che costerebbe la action cam da sola, si posiziona in modo concorrenziale rispetto ai 1400 dollari di Phantom 4, il prodotto di punta dell’azienda cinese DJI, player principale nel mercato dei droni.

Software ed entertainment

La seconda novità voluta da Woodman è un software di videoediting che intende semplificare le operazione di montaggio e scambio dei video. “In un certo senso, rendendo automatico il passaggio del girato dalla videocamera al cloud, il contenuto è disponibile sullo smartphone e questo trasforma la GoPro in un obiettivo collegato al proprio iPhone”, osserva il ceo che, nell’intervista con Fast Company, spiega la transizione da hardware company a piattaforma software. Il modello di business, adesso, comprende un abbonamento mensile da cinque dollari a un programma di montaggio proprietario. Per fornire questo servizio, GoPro ha speso oltre cento milioni di dollari per acquistare due piattaforme di video editing (Replay, ribattezzata Quik e Splice)  Lo sviluppo del mercato degli smartphone, secondo Woodman, gioca a vantaggio dell’azienda: “Nessuno userebbe il proprio iPhone nelle situazioni in cui, invece, si usa una GoPro”. Infine, non solo GoPro ha contribuito a creare un mercato da sei miliardi di dollari che prima dell’avvento delle action cam non esisteva, ma si è imposta all’attenzione anche per il proprio canale su Youtube che oggi conta più di quattro milioni di iscritti e oltre un miliardo di video. Se il canale ha contribuito alla popolarità dell’azienda, adesso diventa un elemento chiave per la crescita. GoPro, infatti, ha in programma di sfruttarne il potenziale con una nuova serie di video, alcuni disponibili solo agli iscritti e ha sottoscritto accordi con il Real Madrid e Valentino Rossi: il debutto di una programmazione originale è atteso per il 2017.

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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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