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Economia

Prezzo e bollette gas in calo (ma l'emergenza non è finita)

Dopo i picchi della scorsa estate torna a calare il prezzo del gas sul mercato all’ingrosso anche se si è ancora lontani dal valori pre-bellici

Continua la corsa al ribasso del prezzo del gas con sollievo delle famiglie italiane che, anche a marzo riceveranno bollette meno salate. Il conto del consumo del gas di febbraio sarà inferiore del 13% rispetto al mese precedente. Da quando Arera - Autorità di regolazione per energia reti e ambiente - ha deciso di stabire il prezzo del gas in base al riscontro mensile e non trimestrale dell’andamento all’ingrosso del costo del gas naturale il conto in bolletta si è leggerito di mese in mese dopo le cifre record raggiunte lo scorso agosto.

L’emergenza non è ancora finita

Ciononostante l’emergenza energia non è affatto terminata, e rispetto allo stesso periodo del 2021 le tariffe del gas risultano oggi più care del 22,3%, equivalente a una maggiore spesa annua pari a +221 euro a famiglia.

Secondo uno studio dell'Unione nazionale consumatori, se per una famiglia tipo in tutela il -13% significa spendere 181 euro in meno su base annua, la spesa totale nei prossimi dodici mesi elevatissima raggiungendo quota 1.210 euro solo per il gas cui vanno aggiunti i 1.434 della luce per una una stangata complessiva pari a 2.644 euro.

Riguardo il mese di febbraio la quotazione media all'ingrosso della materia prima gas (CMEMm) è pari a 56,87 euro/MWh. Si tratta, però, solo del prezzo per il mercato tutelato, non per quello libero.

Scende il prezzo sul Ttf di Amsterdam

Intanto l'indice Ttf della borsa di Amsterdam, e cioè il principale riferimento per la formazione del prezzo del gas in Europa, è al livello più basso da gennaio 2022. In questo momento i futures hanno chiuso a 46,82 euro al megawattora. Rispetto ad agosto quando costava 340 euro a megawattora ha perso circa l’85% del suo valore.

Europei, risparmiatori virtuosi

Il calo del prezzo del gas è dovuto, in gran parte, alla riduzione dei consumi che si è registrata in tutta l’Ue. In Italia tra agosto 2022 e gennaio 2023 i consumi si sono ridotti del 19%, solamente poco al di sotto della media europea del 19,3%.

Il Paese più virtuoso è stata la Finlandia, con una riduzione dei consumi del 57,3%. Molto alto il risparmio anche in Lituania (47,9%) e Svezia (40,2%). Sotto l’obiettivo fissato dall’Ue, ovvero una riduzione del 15% dei consumi, troviamo solamente Slovenia (14,2%), Spagna (13,7%) e Irlanda (0,3%). In generale, nel periodo che va dal gennaio del 2022 al gennaio del 2023, i consumi sono stati al di sotto della media dei ultimi cinque anni in tutti i mesi, con cali maggiori registrati a partire dall’estate: dal -14% di agosto fino al -25% di novembre.

Si tratta di percentuali al ribasso determinate in parte dalla presenza di un inverno piuttosto mite in tutta Europa e dall’altra dall’alto livello di stoccaggio di gas naturale avvenuto nel corso della passata estate.

L’incognita degli oneri di sistema

Ora a preoccupare Arera è la fine dello stop agli oneri di sistema in bolletta. A meno che il Governo non proroghi il provvedimento che stralciava i cosiddetti “oneri di sistema” dalla bolletta dell’energia per il primo trimestre 2023 ad aprile ritornerà una fetta importante di spesa sul conto degli italiani. Gli oneri di sistema sono obblighi di natura contributiva grazie ai quali il sistema Paese cerca di sostenere la spesa energetica nazionale che fino a ora sono stati sospesi nel tentativo di sostenere la capacità di spesa delle famiglie.

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Barbara Massaro