Conto corrente cointestato: cosa succede in caso di divorzio
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Economia

Conto corrente cointestato: cosa succede in caso di divorzio

Sebbene il patrimonio dovrebbe essere diviso in maniera equa tra ex coniugi c'è chi fa il furbo, ma rischiando grosso

Quando finisce un matrimonio uno degli aspetti più penosi da affrontare nel corso della separazione o del divorzio è quello che riguarda la divisione del patrimonio. Anche quando le cifre in gioco non sono di enorme entità (secondo una recente indagine commissionata dal portale Facile.it sui conti correnti cointestati tra coniugi la cifra media è di poco inferiore agli 8.000 euro) marito e moglie spesso si fanno la guerra arrivando persino a svuotare il conto corrente cointestato prima della sentenza di separazione.

Sebbene la legge preveda che in caso di conti correnti cointestati le somme vadano equamente divisi tra gli ormai ex coniugi dall'indagine è emerso che il 17% delle coppie separate o divorziate, 280.000 persone, ha dichiarato che l'ex partner si è tenuto tutti i soldi depositati e il 9,2% (151.000 persone) ha dichiarato che l'ex ha prosciugato il conto alla sua insaputa prima della sentenza di separazione.

Di solito, spiega l'indagine, sono più gli uomini (9,2%) delle donne (6,3%) a fare i "furbetti" con l'abracadabra della sparizione del gruzzolo famigliare ed è più facile che avvenga in regime di comunione dei beni (9,8%) che in separazione (5,2%). In questo secondo caso, infatti, il giudice può stabilire una spartizione del patrimonio in maniera proporzionale al contributo economico che i due ex coniugi hanno dato alla creazione del capitale (in pratica chi guadagna di più e quindi versa più soldi sul conto avrà una cifra maggiore dell'altro).In caso l'ex abbia fatto il furbo, però, è possibile appellarsi al giudice che stabilirà l'equa restituzione della metà del capitale più le penali per l'illecito commesso. Inoltre, se ti teme che l'ex coniuge possa trasferire il denaro senza permesso e a proprio vantaggio si può chiedere al giudice il congelamento del conto fino alla sentenza di divorzio.

Nella stragrande maggioranza dei casi (32%), comunque, non serve arrivare a tanto e il denaro viene equamente diviso tra l'ex coppia oppure gli ex coniugi decidono di mantenere aperto il conto per spese relative ai figli o a un'eventuale immobile che scelgono di continuare a pagare in comune. Il 59% del campione preso in esame dallo studio ha però detto di aver deciso di chiudere il conto corrente in comune dopo la spartizione del patrimonio, mentre nel 16,5% dei casi uno dei due partner ha mantenuto il conto mentre l'altro ne ha aperto uno per i fatti suoi.Il 17% che sceglie, invece, di mantenere il conto aperto per gestire le spese comuni deve ricordare che è parimenti responsabile degli eventuali scoperti bancari e dei costi di gestione indipendentemente dalle personali responsabilità.

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Barbara Massaro