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Economia

Conciliazione con il fisco: 5 buone ragioni per trovare un accordo

Aumentano i tempi e le opportunità per risolvere le controversie tributarie, evitando pesanti sanzioni

Diventa più facile, e a volte anche più conveniente, raggiungere un accordo con il fisco in caso di controversie. Il nuovo decreto legislativo sulla conciliazione, che dovrà ora passare il secondo vaglio da parte del Parlamento per la sua approvazione definitiva, introduce infatti interessanti novità per chi voglia fare pace con l’amministrazione tributaria. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

1 - Più spazio ai casi da conciliazione

Innanzitutto, con la nuova disciplina di conciliazione giudiziale non solo potranno continuare a essere definite le controversie tributarie aventi per oggetto tutti i tributi, quali imposte sui redditi, Iva, Irap, tributi locali, contributi consortili, tasse di concessione governativa, ma anche quelle per cui è obbligatoria la procedura di reclamo/mediazione.

2 - Più tempo per “pentirsi”

Le nuove norme prevedono poi che la lite tra contribuente e fisco possa essere conciliata non più, improrogabilmente, entro il termine della prima udienza di trattazione della controversia dinanzi alla Commissione tributaria provinciale, ma entro il termine di trattazione dell'appello dinanzi alla Commissione tributaria regionale. Dunque ci sarà più tempo e maggiori opportunità per decidere di raggiungere un accordo ed evitare lo scontro.

3 - Nuove sanzioni

A fronte però di questa dilatazione dei tempi utili per scegliere la conciliazione, cambiano le sanzioni che verranno applicate, a seconda del momento in cui si sceglierà la mediazione. Infatti, qualora l'accordo sia raggiunto entro il primo grado di giudizio dinanzi alla Commissione tributaria provinciale, le sanzioni continueranno a essere ridotte del 60% rispetto al minimo. Se invece l'accordo avverrà più tardi, ovvero nel secondo grado di giudizio, le sanzioni saranno sempre ridotte, ma lo sconto scenderà al 50% del minimo.

4 - Conciliazione anche per mediazioni fallite

Con le nuove disposizioni anche le liti oggetto di mediazione non andate a buon fine potranno essere sottoposte a conciliazione e l'intesa potrà essere conclusa anche fuori udienza.

5 - Accordo raggiunto alla firma

Secondo le nuove regole infine, la conciliazione si riterrà perfezionata al momento della sottoscrizione dell'accordo e non più, come invece previsto finora, con il pagamento dell'intero importo o della prima rata. Da notare che la parte che, senza valide ragioni, si rifiutasse di conciliare, potrà essere condannata al pagamento delle spese giudiziali.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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