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ANSA/ANGELO CARCONI
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Case: i numeri delle occupazioni abusive in Italia

Tra il 2018 e il 2023 i numeri riguardanti gli immobili occupati abusivamente in Italia sono rimasti pressochè invariati. Già 5 anni fa erano stati presi provvedimenti per contrastare tale abuso. Oggi invece è stato approvato dal Consiglio dei ministri il nuovo pacchetto sicurezza

Al netto delle polemiche politiche che si sono scatenate nel 2018, dopo la decisione del ministro Matteo Salvini di imporre un passo diverso agli sgomberi delle case occupate abusivamente, risulta senz’altro utile qualche dato in più per comprendere un fenomeno forse a volte sottovalutato.

E allora cominciamo subito con il dire che non esistono numeri ufficiali su quanti siano gli immobili in Italia occupati abusivamente. Alcune stime risalenti al 2018, le più attendibili, parlano di circa 50mila abitazioni, concentrate soprattutto nei grandi centri urbani.

Stando ai dati di Confedilizia ci sono città con un numero maggiore di casi ma il fenomeno è assolutamente nazionale. Nella sola Roma sono quasi 12mila gli occupanti abusivi in 6.834 appartamenti di proprietà dell’edilizia pubblica. Sono 92 invece gli stabili di cui 66 a uso abitativo. A Catania, per esempio, sono circa un centinaio le occupazioni di immobili di edilizia pubblica, 200 quelle di Genova, 3mila gli appartamenti occupati abusivamente a Palermo, 24 a Torino, 19 gli immobili a Venezia. Non solo, a Reggio Calabria risultano 110 alloggi occupati abusivamente da famiglie Rom.

Oggi la situazione non risulta essere migliorata: solo a Roma, secondo i dati diffusi da Confedilizia, gli alloggi occupati sarebbero quasi 7mila, 12mila le persone che vivono nell'illegalità abitativa.

Secondo le stime più recenti di Federcasa, gli appartamenti di Edilizia Residenziale Pubblica occupati abusivamente sono oltre 30mila. Ci sono poi migliaia di appartamenti privati o appartenenti a enti nella medesima situazione. In totale, si calcola che il numero di case occupate sia di circa 50mila. A questa realtà va aggiunto che i tempi per sfrattare chi occupa o chi smette di pagare l'affitto sono lunghissimi: si va da un minimo di due anni fino a sei, addirittura sette se quella famiglia ha dei figli minori a carico. Questa lentezza, in città turistiche come Roma e Firenze, ha portato ad un cambiamento del mercato immobiliare, per cui il 90% delle case in affitto vengono usate oggi per il modello Airbnb, i cosiddetti affitti turistici, molto meno rischiosi.

Famiglie, ma anche delinquenti

Ma i primi sgomberi messi in atto in particolare a Roma e a Milano, hanno subito acceso il fuoco delle polemiche, rendendo evidente il fatto che ciascun caso andrebbe preso in esame in maniera singola e specifica.

Se è vero infatti che spesso dietro alle occupazioni ci sono fenomeni di vera e propria criminalità, che in alcune zone di periferia delle grandi città esercita anche in questo modo il proprio controllo del territorio, d’altro canto è altrettanto evidente che spesso le occupazioni sono esercitate da nuclei familiari o da migranti senza fissa dimora, che sembrano non avere altra alternativa per darsi un tetto.

Una questione che richiama in maniera diretta e immediata il problema dell'emergenza abitativa nei grandi centri urbani, nei quali da anni si costruiscono sempre meno immobili popolari, e i pochi che vengono edificati spesso vengono assegnati con criteri molto discutibili.

Un problema che si è posto ad esempio in maniera drammatica con l’ultimo sgombero, in ordine di tempo, eseguito a Sesto San Giovanni, nel quale sono state coinvolte famiglie con bambini.

È chiaro che in questi casi, come ha riconosciuto lo stesso Salvini, bisognerà trovare subito soluzioni alternative, coinvolgendo attorno a uno stesso tavolo tutte le istituzioni territoriali, a cominciare dai sindaci.

Nuovo pacchetto sicurezza 2023

Il 16 novembre 2023 è stato approvato dal Consiglio dei ministri il nuovo pacchetto sicurezza. Tra i vari obiettivi, il contrasto alle occupazioni abusive con procedure 'lampo' per la liberazione degli immobili. Infatti nel pacchetto sicurezza è introdotto un nuovo delitto, perseguibile a querela della persona offesa, che punisce con la reclusione da 2 a 7 anni chi, con violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile altrui o comunque impedisce il rientro nell’immobile del proprietario o di colui che lo deteneva.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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