Diptyque presenta la sua ultima fragranza: l'Eau Papier

Diptyque presenta la sua ultima fragranza: l'Eau Papier

Il profumo della maison francese, ideato dal celebre naso Fabrice Pellegrin, celebra il momento creativo e il mezzo essenziale per esprimerlo e concretizzarlo, ovvero la carta

Inizia tutto con una pagina bianca. Secondo il filosofo Gaston Bachelard è la pagina bianca a darci il diritto di sognare (C'est la page blanche qui donne le droit de rêver). E Diptyque, storica casa di profumi parigina, è riuscita a distillare il preciso momento in cui l’inchiostro incontra per la prima volta la pagina nella sua nuova essenza.

L'Eau de Papier celebra il momento creativo e il mezzo essenziale per esprimerlo e concretizzarlo, ovvero la carta. Aggiungendo l’inchiostro, l’immaginazione si scatena, materializzando il pensiero dell’artista. Proprio come hanno sempre fatto i tre fondatori di Diptyque: Desmond Knox-Leet, Christiane Montadre-Gautrot e Yves Coueslant.

Il nuovo profumo, elaborato con il profumiere Fabrice Pellegrin e l’artista Alix Waline, ha come ingrediente principale il cereale - in particolare il sesamo e il suo estratto di seme torrefatto - che evoca l’odore d’inchiostro e assicura una raffinata golosità, resa sensuale con note di muschi bianchi. Le note floreali di mimosa, delicate e talcate, ricordano la carta e danno vita a questa eau de toilette legnosa muschiata che traduce il contatto dell’inchiostro sul foglio attraverso un sovradosaggio di muschi.

«Sensualità, morbidezza, benevolenza. Sono queste le emozioni che suscita in me l'Eau de Papier». A raccontarlo è Fabrice Pellegrin, durante la presentazione della fragranza a Parigi. «Lavorando a questa fragranza abbiamo cercato di trovare un equilibrio tra qualcosa che fosse realistico, e quando parlo di realismo parlo di una connessione con la natura che può essere data ad esempio dall’utilizzo del sesamo, qualcosa di tangibile, che conosciamo, e al tempo stesso qualcosa che rimandasse al concetto di immaginazione, di creatività, di magia. Qualcosa di intangibile».

Per Pellegrin non esistono muse. «L’idea è quella di creare qualcosa di semplice, che sia facile da comprendere, ma che allo stesso tempo nasconda un’interessante complessità. Un po’ come tutti noi. Le mie fragranze sono per tutti».

L'Eau Papier non sarebbe però completa senza il lavoro di Alix Waline, artista francese formatasi all’accademia di Belle Arti di Parigi e alla École de la Cambre a Bruxelles, che per Diptyque ha realizzato una delicata opera in bianco e nero, moltiplicando le ombre e le texture, lavorando sul disegno punto per punto e strato dopo strato.

«Mi sono detta “devi essere l’inchiostro e l’acqua sulla carta” e ho lasciato che questo mi guidasse nella mia opera» ha raccontato l’artista. «Sono molto attratta da questo processo. Lavorare con l’inchiostro è sempre una sorpresa. Non sai come apparirà il lavoro una volta terminato. Lavorare con l’inchiostro richiede pazienza».

«Mi piace lavorare con il bianco e il nero» ha proseguito Alix Waline «Questo gioco di luci e ombre. È affascinante».

A differenza delle tradizionali illustrazioni dei profumi Diptyque, sul flacone di l'Eau Papier non si riconoscono né figure né paesaggi, ma una composizione impressionista e astratta in bianco e nero. Qui più che mai l’osservatore è artefice dell’opera e la fantasia è al potere.

Come l’inchiostro che si diffonde in modo diverso sul foglio, l’Eau Papier si apprezza diversamente a seconda della pelle di chi lo porta, come varia anche nel tempo, grazie alla capacità dei muschi bianchi di rivelarsi e espandersi durevolmente.

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Mariella Baroli