Katherine Mansfield: 5 motivi per leggere tutti i racconti
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Katherine Mansfield: 5 motivi per leggere tutti i racconti

La pubblicazione negli Oscar Mondadori, sia degli editi che degli inediti, è un'ottima opportunità per riscoprire una grande autrice del Novecento

Aveva 34 anni quando si spense a Londra nel 1923 questa grande scrittrice, moderna e anticonvenzionale. Neozelandese di origine, inglese di adozione, Katherine Mansfield Beauchamp, che amava firmarsi come KM, visse una breve intensa vita: ribelle nei confronti della sua famiglia, passionale nell'amore, impulsiva e infelice a causa di un matrimonio sbagliato. Era malata di depressione e di tubercolosi, ma fiduciosa di poter guarire. Si affidò completamente alle cure di chi le prometteva di farla diventare una figlia del sole, come racconta Nadia Fusini in una bella ricostruzione della sua vita, senza capire che le azioni "spirituali" ordinatele dal mistico e filosofo Georges Gurdjieff nel suo Istituto per lo Sviluppo Armonico dell'Uomo, a Fontaineblau, l'avrebbero uccisa.

Nei novant'anni trascorsi da allora, i racconti di Katherine Mansfield sono diventati un punto di riferimento imprescindibile nella letteratura del Novecento. In apparenza molto femminili - le protagoniste sono sempre donne -, in sostanza perfettamente in grado di esprimere anche il punto di vista di un uomo. Da qualche giorno è disponibile negli Oscar Mondadori l'edizione integrale di tutti i racconti, inclusi i quattro inediti fortuitamente ritrovati nel luglio 2012 da uno studente negli archivi del King's College di Londra. Sono da leggere, per almeno cinque buone ragioni.

1. Un’occasione per apprezzare delle vere short stories. La capacità di raggiungere l'essenza dei personaggi in poche perfette frasi rende i racconti della Mansfield esemplari. Non importa se, a volte, sono incompiuti, perché quest'autrice riesce ad essere così vibrante e incisiva che, alla fine, si sente comunque di aver letto un'opera completa.

2. Un’opportunità per cogliere il "momento rivelatore” in poche frasi. Non sempre leggendo un romanzo si realizza quella che James Joyce chiamava l'"epifania": il momento in cui un gesto banale fa sì che tutta la realtà si trasformi e si colga il significato della storia, che ci avvicina ai personaggi e ce li fa sentire nostri. Ecco, KM riesce sempre ad aprire la porta al lettore, tanto che le sue atmosfere restano con noi, destinate a essere ricordate per molto tempo. Non a caso il suo stile è stato più volte avvicinato a quello di Cechov.

3. Un modo per perdersi in una “scrittura universale”. I racconti della nostra autrice sono calati nella sua realtà: esprimono giudizi taglienti e precisi, a volte inquietanti, sulla società inglese di cento anni fa. Tuttavia oggi queste storie non sono meno attuali. È quello che rende un libro un classico: al di sopra degli eventi e per questo vicino a noi.

4. Una possibilità per vedere le parole in immagini. Avete presenti i quadri di Monet? Ecco, le storie di Katherine Mansfield riescono a porci davanti a un dipinto, raccogliendo come in un caleidoscopio piccole immagini e struggenti pezzi di vita.

5. Un incentivo per scoprire una vera scrittrice. KM visse nello stesso periodo di Virginia Woolf: erano molto diverse nel modo di affrontare la vita, ma simili nel voler essere delle donne scrittrici. Si conoscevano e si ammiravano a vicenda, anche se la Woolf dichiarò di essere invidiosa della scrittura di Katherine, tanto la considerava inarrivabile. Purtroppo la sua breve vita non diede alla Mansfield la possibilità di raggiungere la fama dell’autrice inglese e spesso, pur conoscendoli “di nome”, non si sono letti i suoi scritti. L’edizione integrale dei racconti offre ora la possibilità per rimediare. Ne vale la pena.

Katherine Mansfield
Tutti i racconti
Mondadori, 2013
13 euro

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Antonella Sbriccoli