Il nuovo fenomeno editoriale arriva dalla Spagna, dove ha venduto 100 mila copie ed è restato 60 settimane nella classifica dei libri più letti, lasciando indietro anche la Dieta Dukan. Se si trattasse dell'ultimo romanzo di Javier Marias non ci sarebbe storia. Ma parliamo di un saggio, per essere più precisi di un libro di psicologia.
Certo il marketing aiuta: intitolarsiL'arte di non amareggiarsi la vita (11,05 euro, 254 pagine, Vallardi Editore), nella Spagna colpita al cuore dalla crisi economica, deve avere funzionato da richiamo magico nelle vetrine delle librerie. Ma sono soprattutto le idee dello psicologo cognitivista Rafael Santandreu ad aver fatto presa sul pubblico, generando il passaparola: il libro, una sorta di manuale "narrato", smonta con argomentazioni razionali e scientifiche le paure più diffuse degli esseri umani, dalla paura della solitudine a quella della miseria. Citando esempi che vanno dal filosofo Epitteto a Stephen Hawking, lo scienziato costretto su una sedia a rotelle dalla sclerosi laterale amiotrofica (sla), Santandreu mostra come possiamo essere felici anche se ci manca qualcosa che riteniamo essenziale. I veri demoni con cui fare i conti sono altri: la terribilite (valutare esageratamente un problema) e la necessitite (confondere i desideri con le necessità).
Il libro si divide idealmente in tre. All'introduzione, seguono una parte dedicata al metodo, dove l'autore spiega come modificare il nostro atteggiamento e un'altra di applicazioni pratiche per aiutarci a ripensare la vita, partendo dalla concezione dell'amicizia ("Se vogliamo avere i migliori amici dobbiamo abituarci a pretendere da loro solo ciò che sono in grado di darci", scrive Santandreu). Qua e là spuntano liste vertiginose come le 10 principali idee che ci creano malessere (e tra queste c'è anche la fedeltà in amore, ndr) o le 8 occasioni da raggiungere se ci dovessero venire a mancare tutte le cose materiali. Va da sé che ogni riferimento ai tempi duri e indignati che sta vivendo la Spagna (e non solo lei) non è casuale. Proprio no.
