10 padiglioni da non perdere alla Biennale di Venezia (e altre 4 idee)
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10 padiglioni da non perdere alla Biennale di Venezia (e altre 4 idee)

Inaugura "Il Palazzo Enciclopedico", tra performance, mostre istituzionali ed eventi collaterali. Piccola guida ragionata

Il titolo è Il palazzo Enciclopedico. E in effetti, la Biennale di Venezia di Massimiliano Gioni trasforma la città in una vera e propria enciclopedia dell’espressione artistica, in un labirintico dedalo di padiglioni, mostre, eventi e performance per la strada. La vernice comincia mercoledì 28, mentre l’apertura al pubblico è fissata per sabato 1 giugno (fino al 24 novembre).

Cominciamo dai numeri: oltre 150 artisti provenienti da 37 paesi diversi, 88 nuove partecipazioni nazionali, 47 eventi collaterali riconosciuti ufficialmente dalla Biennale, accanto un indefinito numero di mostre, improvvisazioni e appuntamenti indipendenti. I luoghi dell’esposizione sono quelli classici, Giardini e Arsenale, ma 36 padiglioni sono invece ospitati tra le calli della città o sulle isole.

Ecco una mappa ragionata degli appuntamenti da non trascurare.

Padiglione Bosnia Erzegovina: assente da dieci anni dalla manifestazione veneziana, torna con Il giardino delle delizie di Mladen Miljanoviċ (Palazzo Malipiero, 3198 San Marco).

Padiglione del Belgio: curatore d’eccezione è lo scrittore premio nobel J. M. Coetzee che ha scelto l’artista gotica Berlinde de Bruyckere come rappresentante del paese.

Padiglione della Germania: ospita tra gli altri il dissidente cinese Ai Wei Wei.

Padiglione della Norvegia: propone un interessante percorso artistico da Miìunch ai giorni nostri seguendo un filo conduttore particolare, dal titolo La puttana santa.

Restando sempre alle partecipazioni nazionali, sono interessanti le new entries di questa edizione, tra cui la Costa d’Avorio, le Maldive, il Kuwait, le isole Tuvalu, pressoché sconosciute e a rischio di estinzione a causa dell’innalzamento delle acque dell’Oceano Pacifico e la Santa Sede, con un padiglione all’Arsenale, per mostrare il rinnovato rapporto tra fede e linguaggi estetici di oggi. Infine, il Kosovo che vanta la partecipazione di Petrit Halilaj, l’artista che qualche anno fa si era reso famoso alla Biennale di Berlino per aver ricostruito la casa di suo nonno, con tanto di galline.

Per quanto riguarda gli appuntamenti collaterali, la scelta va su quattro idee.

Future Generation Art Prize è la seconda edizione del premio riservato ai giovani, cui partecipano 21 artisti provenienti da tutto il mondo. Glasstress invece è un evento – omaggio alla città di Venezia, in cui oltre 60 artisti si confontano sul materiale vetro. Molto interessante è invece Otherwise Occupied dove artisti palestinesi mostrano le proprie riflessioni sul tema della de territorializzazione. Infine The Museum of Everything sembra fornire la sua interpretazione del tema portante della Biennale 2013, il Palazzo Encicolpedico. Si tratta infatti del primo museo al mondo itinerante e riservato agli artisti autodidatti, ignorati e sconosciuti dei nostri tempi. Un tuffo in tutto quello che non è istituzionale.

Se invece si passeggia nel sestirere di Castello, sarà impossibile non imbattersi nelle performance pubbliche a cielo aperto.

Biennale di Venezia 2013, 1 giugno -24 novembre

labiennale.org

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Micol De Pas