Il cibo come non ne ha mai parlato nessuno
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Il cibo come non ne ha mai parlato nessuno

Il libro di Francesco Galietti tratta dell'alimentazione come strumento di potere. Un'interpretazione (finalmente) politically uncorrect

In genere il cibo viene considerato o un diritto o un business. Praticamente nessuno ha mai inteso rappresentarlo come un asset strategico, una questione geopolitica, un’arma di conquista. Una visione talmente poco politically correct da attirare immediatamente l’attenzione di chi è alla ricerca di interpretazioni fuori dai luoghi comuni della storia presente. Per questo bisogna dire grazie a Francesco Galietti per aver scritto "Pappa Mundi" (Guerini & Associati): è l’unico testo che affronta il tema al centro del prossimo Expo di Milano senza paraocchi, infischiandosene dei luoghi comuni, superando interpretazioni vecchie e noiose.

Visto da occidente il cibo è un mezzo attraverso il quale gli Stati tessono le loro trame politiche. Anzi, si può dire che la geopolitica è disegnata attorno al cibo e che il cibo è una componente essenziale della geopolitica. Senza capire come il cibo viene usato per combattere guerre "politiche" non si capirebbero le politiche delle sanzioni economiche, che coinvolgono anche il cibo, degli Stati occientali contro i suoi "nemici": ultimo caso è quello della Russia. Ma nemmeno si capirebbe l'egemonia economica americana e le preoccupazioni degli economisti per la crescita economica cinese e nemmeno sarebbe chiaro il ruolo geopolitico dell'Italia all'interno dello scacchiere del Mediterraneo. Dopo questo libro, scritto dal fondatore del centro di scenaristica e rischio politico Policy Sonar, l’Expo dovrà essere visto non solo come la fiera planetaria dell’alimentazione, ma come una specie di esposizione universale di politica economica.

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Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

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