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Ansa
Calcio

A chi conviene l'operazione 'perdono' per Lukaku

Una settimana dopo il clamoroso strappo con l'Inter tra versioni diverse, silenzi tattici e una strana voglia di ricomposizione. Non condivisa da tutti i protagonisti del tormentone di mercato - LUKAKU E L'ARTE DEL TRADIMENTO

Torna o non torna? Si pente o no? E se si pente, c'è qualcuno disposto a dargli una nuova opportunità, la terza di questa sua strana storia interista? La vicenda Lukaku nel triangolo tra Milano, Torino e Londra si sta trasformando in un tormentone anche dopo che lo strappo si è consumato. C'è chi parla per lui, di sicuro in tanti lo fanno di lui e delle sue vere o presunte intenzioni. Che, a seguire il racconto che arriva da ambienti interisti, sarebbero ora quelle di tentare una mossa disperata per riallacciare il filo di un rapporto strappato per sempre. Forse.

Perché lui, il protagonista che viene descritto come isolato ad allenarsi tra i fuori rosa del Chelsea e appeso all'attesa di capire se la Juventus potrà e vorrà concretizzare la sua offerta (scadenza 4 agosto), fin qui non ha aperto bocca per spiegare la sua versione dei fatti. Ha solo scritto un messaggio social criptico: "Quando l'odio non funziona, cominciano a raccontare bugie". Significato? Di sicuro Lukaku non ha gradito il sentirsi dare del traditore seriale e altrettanto certamente non gli è piaciuto che sulla scena comparisse mamma Alphonsine, definita la suggeritrice occulta di tutti i colpi di testa (metaforici) del figlio.

Altro significato, però, per ora non si può dare se non andando per illazioni. C'è chi sostiene che ce l'abbia con l'Inter, rea di aver raccontato al mondo una storia in cui c'è un cattivo - lui - e altre vittime. C'è chi pensa che sia tutto l'impianto della vicenda a non avere il suo avvallo in una storia che sin dall'inizio si è consumata molto sul filo della narrazione e dove ben presto si sono formati due partiti: uno che ne raccontava il certo ritorno a Milano e l'altro (molto meno numeroso) che avvertiva dell'inserimento della Juventus e del cambio di umore di Lukaku.

Di sicuro negli ultimi giorni il tema del perdono è diventato d'attualità, soprattutto sulla stampa non lontana dall'Inter almeno dal punto di vista geografico. A giudicarla con un pizzico di malizia, potrebbe sembrare una sorta di sondaggio preventivo per capire se ci sono i margini per rimettere i cocci a posto dopo l'esplosione. Come? I grandi ex non chiudono, la società e i compagni per ora sì ma se Lukaku si presentasse col capo cosparso di cenere chissà...

Anche perché l'unico dato certo è che al momento l'Inter non ha una valida alternativa pronta, il campionato si avvicina e qualunque piano B o C, dato il budget a disposizione, rischia di indebolire la squadra di Inzaghi. Il quale, per inciso, aveva chiesto che gli confermassero i due capisaldi del suo progetto accettando il resto del rinnovamento. E' andata a finire che Onana è stat ceduto, la tournée estiva inizia senza portiere se non il terzo (e quindi senza poter avviare il lavoro sulla ripartenza dal basso tanto cara al tecnico) e anche Lukaku si è smaterializzato. Presentando la stagione Inzaghi aveva dettato come obiettivo lo scudetto della seconda stella. Era prima che scoppiasse la 'Bomba RL': chissà se adesso ripeterebbe quelle parole...

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Giovanni Capuano