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Calcio

Giù le mani da Allegri sul caso Lukaku

Il tecnico bianconero nel mirino della critica (non solo dei tifosi) per i contatti con il belga che vuole in bianconero. Eppure la mossa di dirottare il belga dal ritorno a Milano sarà comunque vincente

Se è vero come risulta che dietro il clamoroso tradimento di Romelu Lukaku all'Inter ci sia la mano di Max Allegri e che sia stato il livornese a insinuare nella testa del belga, nel corso della primavera, che la Torino bianconera potesse essere approdo migliore rispetto alla Milano nerazzurra, non si comprende per quale motivo verso si sia scatenato un astio come quello che lo travolto nelle ultime settimane.

In ordine non rigorosamente temporale di accusa mossa, ad Allegri è stato addebitato di voler vendere il futuro della Juventus, cioè Dusan Vlahovic, facendo finta di ignorare che il club ha anche esigenze economiche impellenti e che il serbo oggi rappresenta la voce più pesante tra cartellino e ingaggio di un bilancio disastrato. E che lo stesso Vlahovic ha lasciato intendere che non disdegnerebbe un trasferimento visto che in bianconero ha perso qualità, forza ed entusiasmo con concorso di colpa - sia chiaro - anche del tecnico che non lo ha messo nelle migliori condizioni.

Allegri è stato poi accusato di volere Lukaku solo perché prepara una Juventus senza schemi, tutti chiusi in difesa e lancio lungo sul belga. Gli è stato detto che la scelta di puntare su un trentenne è spinta dalla brama di costruire una squadra vincente subito, come se fosse una colpa e non un merito condiviso con almeno altri 4-5 allenatori della Serie A. Gli è stato imputato di voler puntare su un giocatore in fase calante, salvo poi spiegare che, se davvero Lukaku arrivasse a Torino, allora gli alibi sarebbero finiti e lo scudetto sarebbe l'obiettivo minimo da centrare. E guai a provare a ricordare che la Juventus di oggi ha praticamente solo perso calciatori aggiungendo unicamente il giovane Weah: Lukaku non andava preso, ma se arriva Allegri è obbligato a vincere. Altrimenti, fallimento.

Una sorta di caccia preventiva che perde di vista l'unico elemento centrale al momento, quando mancano poco più di due settimane al via del campionato e poco meno di un mese al gong del calciomercato. Se fosse vero (come risulta) che sia stato Allegri a mettere il tarlo del dubbio a Lukaku, l'operazione del tecnico bianconero altro non sarebbe che un "win-win". Se alla fine il belga vestirà bianconero renderà indolore la cessione pesante di Vlahovic, che se va via lo fa anche per "dare una sistematina al bilancio" (cit Giuntoli). Se, invece, l'affare non si dovesse fare semplicemente Max avrà rovinato i piani dell'Inter, avversaria di sempre, facendo saltare un ritorno a prezzi accettabili che avrebbe messo i nerazzurri in pole scudetto.

Da quando Marotta e Ausilio hanno dovuto incassare il tradimento di Lukaku il mercato dei nerazzurri ha subito una scossa tellurica non ancora esaurita. Un po' come l'estate scorsa con lo scippo di Bremer. Poi il campo ha detto che Inzaghi ha fatto enormemente meglio di Allegri, ma per il momento Max ha compiuto l'unico gesto che poteva compiere: gettare un granello di sabbia nell'ingranaggio che pareva perfetto messo in piedi da Marotta.

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Giovanni Capuano