lukaku razzismo
Ansa
Calcio

La vergogna razzista dell'Olimpico e cosa ci si aspetta dal Milan

Nel prepartita della sfida contro la Roma insulti e ululati contro Lukaku. Pochi, ma abbastanza per richiedere una presa di posizione da uno dei club più attenti al tema del razzismo

Prima i fischi. Tanti. Poi poche urla sgangherate ma perfettamente udibili nel video postato sui social: "Negro, negro demmerda...". Quindi il corredo dei soliti buu di stampo razzista che accompagnano come colonna sonora, troppo spesso, il calcio negli stadi italiani. Vittima: Romelu Lukaku. Protagonisti: qualche cane sciolto nel settore ospiti dell'Olimpico occupato dai tifosi del Milan.

Una vergogna senza se e senza ma. Chi ha fatto quei cori, o li ha sentiti, non si è nemmeno premurato di evitare di pubblicarli sui social, quasi a rivendicare quanto accaduto. Venerdì 1° settembre, pochi minuti prima di Roma-Milan.

Quegli insulti a Lukaku e quegli ululati fanno doppiamente male perché arrivano dalla tifoseria di un club da sempre molto attento al tema del razzismo. Da quanto la società rossonera è finita in mano prima ad Elliott e ora a Cardinale, ancora di più. Si ricodano le denunce contro il Corriere dello Sport per la prima pagina 'Black Friday' che costò la 'squalifica' dei giornalisti del quotidiano sportivo per qualche giorno da Milanello e si ricorda, giusto un anno fa, il tweet indignato in occasione del derby d'andata di San Siro.


Allora un gruppetto di tifosi in Curva Nord si era distinto per il coro 'I campioni dell'Italia sono ebrei' di chiaro stampo discriminatorio. Anche in quel caso pochi e isolati, ma giustamente sufficienti perché il Milan prendesse posizione in maniera ufficiale sul suo account Twitter: "Che tristezza. Such a shame".

Ora i ruoli si sono ribaltati, come troppo spesso accade nel calcio italiano che ancora non si affranca dai razzisti da curva (e non solo). Perché non ci sia l'impressione che il razzismo fa indignare soprattutto se è degli altri, sarà doveroso che il Milan prenda posizione contro i pochi della vergogna dell'Olimpico. Aiutando a identificarli e spiegando pubblicamente che un club della storia di quello rossonero, i razzisti non li vuole nemmeno dentro casa propria. Si può fare? Sì, basta volerlo. Gli esempi ormai ci sono. L'ultimo in ordine di tempo il repulisti della Juventus nella Sud, la scorsa primavera, dopo la vergogna sempre contro Lukaku. Avanti. Con coraggio.

I più letti

avatar-icon

Giovanni Capuano