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Ansa
Calcio

C'è solo l'Inter

Derby dominato, la conferma della superiorità sul Milan e un segnale fortissimo al campionato: ecco cosa Inzaghi si porta a casa dal confronto stravinto con Pioli

Da quasi cinquant'anni l'Inter non vinceva un derby per 5-1 e mai una squadra di Milano aveva conquistato cinque stracittadine di fila. con l'aggravante (per il Milan) che la striscia aperta di questo 2023 è stata frutto non del caso ma di una superiorità tecnica, tattica e fisica a tratti imbarazzante, sintetizzata dal 12-1 (gol segnati) che la fotografa. Un alieno sbarcato da Marte oggi penserebbe che tra nerazzurri e rossoneri ci siano un paio di categorie di differenza, visto quanto espresso in campo a San Siro. Non è così e non solo perché il Milan è reduce dal mercato più costoso e importante dell'intera Serie A, con un saldo negativo di quasi 40 milioni di euro che nessun altro si è potuto permettere, tanto meno i cugini dall'altra parte del Naviglio.

Il derby della manita ha demolito in una serata le certezze di Pioli e rinforzato quelle di Inzaghi. Il primo è stato bocciato senza pietà, anche nella lettura delle sfida davanti alle telecamere visto che solo lui è riuscito a vedere un buon Milan per oltre un'ora. Il secondo ha tolto ormai ogni dubbio agli scettici che, va ricordato, annidavano anche nel suo campo di battaglia un anno fa quando più volte è stato messo in discussione.

Come ampiamente previsto, è stato un derby che lascerà il segno ben oltre i punti che ha concesso alla nuova capolista in solitario. Pesa il modo in cui per il Milan è maturata una sconfitta epocale, pesa la sequenza di ko ormai lunghissima con la sensazione che i rossoneri siano condannati, quando incontrato i rivali cittadini, a vivere costantemente un giorno della marmotta. Approccio molle, svagato, lento e sbagliato, gol preso in fretta e sterilità sparsa a piene mani in tutti i duelli: se a gennaio e febbraio la scusa poteva essere il momento di crisi e a maggio l'infortunio di Leao, ora che a battersi c'erano i prodotti di un mercato ricco anche gli alibi sono venuti meno. Bisognerà concludere che Inzaghi possiede la kryptonite in grado di mandare in confusione e fermare Pioli.

Rialzarsi non sarà facile. Il segnale lanciato dalla banda guidata da Mkhitaryan al campionato è stato forte perché tutti identificavano nel derby il primo atto del confronto scudetto. Il Napoli sta faticando più del previsto nella transizione da Spalletti a Garcia, le romane si sono già dissolte e la Juventus ha limiti di organico che solo in parte equilibrano il vantaggio di non fare le coppe europee. La vittoria larga a San Siro è, insomma, una chiara candidatura nerazzurra per la seconda stella. Inzaghi dovrà essere bravo a tenere l'ambiente tranquillo, lavorando sull'inserimento dei nuovi e mantenendo l'entusiasmo che oggi accompagna ogni momento e ogni giocata: l'Inter è un meccanismo quasi perfetto, sorprendente che ciò accada dopo la rivoluzione estiva che ha spinto lontani da Appiani Gentile metà dei titolari della stagione della finale della Champions League.

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Giovanni Capuano