​castello Hogwarts, Universal Studios Hollywood
Il castello di Hogwarts agli Universal Studios Hollywood
Costume

Il parco (a tema) che non ti aspetti

Dal castello di Harry Potter agli accampamenti degli antichi romani, passando per villaggi ispirati a videogame come Assassin’s Creed e fumetti. Viaggio nelle nuove attrazioni ad alta tecnologia che regalano emozioni ed esperienze multisensoriali.

Vent’anni fa nasceva Second life e si affermavano i mondi virtuali. Erano e sono territori di gioco e sperimentazione, dove tutto, o quasi, è possibile, dove si impersona chi si vuole, si vive in una perenne dimensione ludica, e soprattutto si vola. Sono parchi dei divertimenti immateriali, presenti solo in internet. Ma ora i parchi a tema veri hanno rivendicato la loro paternità di luoghi dell’inventiva senza limiti, proprio prendendo spunto anche dall’esperienza del virtuale.

Volete volare mentre guardate un film? A Cinecittà World di Roma si può: con Volarium ci si libra nell’aria comodamente seduti in poltrona, davanti alla vita di Leonardo da Vinci. Volete mettervi alla prova con il cambio delle gomme a tempi record durante una gara di Formula 1? Prenotatevi per una simulazione del classico pit stop al Ferrari World di Abu Dhabi, dove c’è anche l’ottovolante più veloce al mondo, che raggiunge i 240 km orari in meno di cinque secondi. Non vedete l’ora di unirvi ai ribelli capitanati da Luke Skywalker, brandire una spada laser e affrontare Kylo Ren? C’è Star Wars: Rise of the Resistance, una delle attrazioni più coinvolgenti di Disneyland. Insomma, i parchi a tema sono alla riscossa, decisi a convincerci che sono loro a offrire le esperienze più immersive. La tecnologia è una componente fondamentale nel concept di strutture all’avanguardia, come Cinecittà World, a Roma. «In ordine di tempo, il nostro è l’ultimo dei grandi parchi a tema italiani, e per questo motivo non potevamo proporre attrazioni tradizionali, dovevamo innovare, usando le tecnologie per proeittare il pubblico in storie legate all’epopea del cinema» spiega Stefano Cigarini, ceo di Cinecittà World. «C’è una massiccia presenza di realtà aumentata e virtuale, schermi, piattaforme dinamiche che fanno diventare l’ospite protagonista di una storia. Oltre al Volarium, il cinema volante dove gli spettatori sono seduti in poltrona a 12 metri nel vuoto, ci sono Jurassic War, con un tunnel immersivo e schermi a 360 gradi, e Assassin’s Creed, con un labirinto virtuale e fisico. Per ora non è ancora arrivata l’intelligenza artificiale, ma stiamo lavorando a un progetto di attrazione che la impiegherà. Il futuro è creare mondi reali e immaginari dove il pubblico possa vivere esperienze multisensoriali».

Anche a Gardaland la parola d’ordine è coinvolgere. «Con l’avvento delle nuove tecnologie, gli ospiti richiedono esperienze sempre più immersive» dice Enrico Baldazzi, Head of marketing di Gardaland Resort. «Novità di questa stagione è Nautilus, un live show che fa della tecnologia impattante e del fattore umano i due punti chiave del successo». L’altro aspetto da considerare è la storia. Perché il pubblico si appassioni, bisogna offrirgli un’esperienza solida e ricca di riferimenti. Il parco francese di Puy du Fou è stato tra i primi a offrire la possibilità di rivivere varie epoche, passando dai vichinghi ai moschettieri di Richelieu, alla realizzazione di un film in uno studio della Belle Epoque. Ed è sempre il senso della storia a rendere intrigante Roma World, una realtà della capitale dove si può vivere una giornata da antico romano, mangiando in una taberna, dormendo nell’accampamento dei legionari, diventando gladiatore per un giorno e visitando il set di Ben Hur.

Grande storia, ma anche storytelling. Come nota Baldazzi, «entrando a Gardaland si ha a disposizione un percorso non solo ricco di divertimento, ma anche di storie da scoprire. Oblivion The Black Hole, Space Vertigo e Flying Island sono tutte legate a una missione spaziale e vanno a creare una vera e propria area dedicata. Così come Jumanji The Adventure e Jumanji The Labyrinth». Un ulteriore concetto chiave è l’interazione con altri visitatori. «Oltre a essere al centro dell’azione, i nostri ospiti vogliono vivere esperienze sociali» afferma Cigarini di Cinecittà World. «Negli anni Ottanta all’Aquafan si scendeva da soli sullo scivolo a tubo, oggi si usa un gommone dove salgono più persone». In certi casi si condivide la meraviglia del parco a tema a prescindere dall’età. Come nota Nicolas de Villers, presidente del parco Puy du Fou, «da noi ci sono molte famiglie, composte da genitori, figli e nonni. Possono restare insieme per l’intera durata del soggiorno, perché le nostre attrazioni sono per tutti». In generale c’è un desiderio di partecipazione collettiva, di comunicare le proprie emozioni.

La passione condivisa è il motore dei grandi parchi come di eventi più raccolti, sul genere di Villaggio Fantozzi, il tributo di San Felice sul Panaro (Modena) al personaggio ideato da Paolo Villaggio, con 200 tra attori e figuranti che il 1° ottobre popoleranno il cuore della città. Per le strade, una serie di set ispirati alle scene più famose dei film del ragionier Ugo. «È un tributo collettivo a Paolo Villaggio» dice Federico Mazzoli, ideatore della manifestazione. «Tutto il centro storico del nostro paese celebra Fantozzi». I riferimenti in genere sono al cinema e ai videogame. Ma in un futuro prossimo è ipotizzabile pensare di creare dei parchi a tema legati a romanzi famosi? Per esempio, un parco ispirato al mondo di Agatha Christie o alla Recherche di Marcel Proust? «Perché no?» risponde Baldazzi. «Noi abbiamo già dato vita a quest’esperienza attraverso il nostro live show Nautilus, il leggendario sottomarino protagonista di Ventimila leghe sotto i mari». Naturalmente tutto dipende dal mondo che si vuol rappresentare. Come afferma Nicolas de Villers, «l’immaginario collettivo è quel che fa sognare, e bisogna partire da ciò che è già nell’immaginazione dei nostri spettatori, partendo dai loro ricordi. Memorie legate a libri, a film, a lezioni scolastiche. Quelle memorie sono gli ingredienti delle nostre creazioni».

La pensa così anche Stefano Cigarini. «Creare un’area dedicata a Harry Potter o a Star Wars è facile, chiudo gli occhi e la visualizzo. Ma in altri casi non conosciamo il mondo visivo di certi autori, ed è difficilissimo immaginare un parco legato alle loro opere». Infine c’è chi sta progettando strutture ispirate ai fumetti. Si sta lavorando, in Veneto, al progetto del Tex Willer World Village, che si ispira a Tex e che dovrebbe sorgere sui Colli Euganei. Giorgio Bonelli, figlio di Gianluigi, il creatore del noto comic, ha acquistato l’area di una cava dismessa da 23 ettari e anche l’Hotel Imperial, ai piedi della zona. Lì sorgerà il parco. Il Far West sta approdando in Italia.

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Mario Gerosa