Vacanze a settembre: tre proposte per immergersi nella natura
Forest Bathing courtesy Preidlhof Luxury Resort
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Vacanze a settembre: tre proposte per immergersi nella natura

Dai bagni nei boschi dell'alto Adige a quelli nei laghetti delle vette Tosco Emiliane, alle pedalate lungo vecchie ferrovie, ecco tre idee per una vacanza relax a prova di distanziamento sociale

A piedi, ma anche in biciletta la natura offre sempre un modo ideale per rigenerarsi e rilassarsi, a patto di andare lenti e di stare lontani quanto basta dagli altri. Non sono le vacanze del divertimento sfrenato e della confusione, niente musica ad alto volume, niente aperitivi glamour, ma neppure code per entrare nei musei, per questi itinerari non c'è ticket d'ingresso. Ecco tre idee per una vacanza relax a prova di distanziamento sociale.

Forest Bathing in Alto Adige
Ritrovarsi a contatto con la natura per rigenerarsi è questo il senso del "forest bathing", letteralmente fare il bagno nei boschi. È un po' come immergersi in un'atmosfera sospesa, tra conifere, muschi e quei giochi di luce tra i fusti degli alberi che rendono l'atmosfera quasi magica. I benefici di questa pratica non sono affatto effimeri, il nostro corpo in questo ambiente infatti riacquisisce un equilibrio naturale conciliando il ritorno della calma mentale e allontanando lo stress.

A proporre questa esperienza è il Preidlhof Luxury DolceVita Resort situato alle porte di Merano che ha voluto riproporre questa antica pratica giapponese (Shinrin-Yoku) che consiste in lente passeggiate tra i boschi respirando le essenze di alberi e piante, e decontaminandosi dai rumori delle città. Per aumentare i benefici del forest bathing, il resort 5 stelle propone anche lezioni di Mindfulness, Mindful Eating, Yoga Nidra, Glowing Flow e Ancient Healing.

The Preidlhof Way. Foto Nicola Cipriani

La pratica del Forest Bathing è solo un esempio della nuova filosofia del Preidlhof. Grazie all'intervento di Patrizia Bortolin, Wellness Project Manager & Concept Designer, l'hotel altoatesino ha recentemente rinnovato il proprio concept mettendo al centro il concetto di Transformational Wellness: un approccio integrato tra medicina, esperienze olistiche e benessere, per cui il viaggio in Alto Adige diventa occasione di una profonda trasformazione, anche dentro se stessi.

Ciclo turismo sul Ceresio lungo la vecchia ferrovia
L'Italia offre innumerevoli percorsi per gli amanti delle due ruote tra questi c'è una esperienza assolutamente da provare, quella che si snoda lungo la vecchia ferrovia Menaggio-Porlezza. Il contesto è quello del Lago Ceresio, forse più conosciuto come Lago di Lugano, che si estende tra il Canton Ticino, la provincia di Varese e quella di Como.

In particolare questo itinerario segue la via tracciata dal sentiero abbandonato della ferrovia chiusa nel 1939. Si parte da Tavordo, una frazione di Porlezza, per poi imboccare la salita per Vesetto verso il comune di Corrido, percorrendo il torrente Cuccio. Si pedala toccando il caratteristico ponte del Saltone passando per San Pietro Sovera. Si sale ancora un po' per raggiungere Carlazzo con la sua Riserva Naturale Lago di Piano. Un'oasi faunistica unica, inserita tra le aree protette dalla Regione Lombardia e riconosciuta anche Sito di Importanza Comunitaria dall'Unione Europea.

Panorama ciclabile porlezza menaggio. Foto Sabrina Risi

Dopo la sosta al lago, si riparte verso Bene Lario, frazione Grona, per scendere poi verso Grandola ed Uniti, con arrivo a Menaggio. Il tracciato è di 12,5 chilometri, un itinerario adatto anche ai ciclisti poco allenati, perfetto da fare insieme alla famiglia. Con più tempo a disposizione ci sono altri luoghi vicini che meriterebbero una vista dalle Grotte di Rescia alle cascate della Valsolda.

Un bagno nei laghi dell'Appennino Tosco Emiliano
Ha il sapore delle vacanze di altri tempi, ma anche il piacere (o forse la necessità) di seguire strade poco battute e lontane dal turismo convenzionale: tuffarsi nei laghetti di montagna. Per farlo non bisogna arrampicarsi su cime impegnative, basta seguire gli itinerari tra le provincie di Parma e Reggio Emilia. Ad esempio i Laghi del Sillara sono la meta ideale per un'esperienza di trekking estivo di una giornata alla scoperta dei gioielli "glaciali" tra Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano e Parco Regionale dei Cento Laghi.

Lago Verde, sull'Appennino parmense, foto di Marco Rossi

Come spesso accade, a rendere unica l'escursione è in realtà la camminata nel suo insieme che, partendo da Pratospilla, incontra in sequenza una serie di specchi d'acqua di origine glaciale, come il lago Ballano e il lago Verde (1500 m s.l.m), dove i faggi sono il preludio alla caratteristica alternanza cromatica di boschi e prati di mirtilli. Raggiungibili a stretto giro sono anche Laghi gemelli del Sillara, a 1730 metri di altitudine, da qui, è possibile salire fino alla vetta per godere di una vista che spazia dalla Lunigiana alle Alpi Apuane, fino al mare.

Il trekking nel reggiano invece non può prescindere dalla gita al Lago di Calamone, autentica perla d'acqua in un'area oltre i 1300 metri di quota, punteggiata da gigli, orchidee e primule e dominata dal Monte Ventasso. Creato da esarazione glaciale e conosciuto fino al XIX secolo col nome della vetta che lo sovrasta, il lago fu per centinaia di anni al centro della leggenda che lo voleva comunicante con gli abissi marini. Nella conca del Monte Prado, vale invece la pena di dedicare un giorno al Lago della Bargetana, silenziosa attrazione principale di un luogo incontaminato e circondato da uno degli angoli panoramici più suggestivi con vista sul Monte Cusna.

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