ZTE Axon M
Tecnologia

ZTE Axon M: tre motivi per comprarlo (e tre per non farlo)

Pro e contro del nuovo smartphone della casa cinese. Il primo con doppio display richiudibile a libretto

Il nuovo ZTE Axon M è arrivato. Il primo smartphone a due schermi (pieghevoli) è da qualche ora disponibile nel catalogo di TIM, l’operatore che più degli altri ha creduto nella necessità di (provare a) rivoluzionare un oggetto da troppo tempo uguale a se stesso.

La parola, ora, passa agli utenti. Coloro che - come sempre - si trovano a decretare il successo o meno delle soluzioni sfornate dai player hi-tech. Nell’attesa dei primi dati di vendita, possiamo comunque addentrarci nell’analisi dei fattori che fanno di questo smartphone un prodotto di grande prospettiva, e in quelli che invece dovrebbero limitare l’ottimismo.

Li abbiamo raccolti qui di seguito nei tre motivi che ci portano ad acquistare il telefono e nei tre che, di contro, ci inducono a non farlo.

Sì: un telefono che non passa inosservato

Se il vostro primo obiettivo è acquistare un telefono unico, originale, anticonformista, il nuovo ZTE Axon M è il prodotto giusto. Il caratteristico design con i due display che si chiudono a libretto buca letteralmente il video, incuriosendo chiunque capiti sotto tiro.

Sotto questo profilo, nessuno fra i telefoni di nuova generazione - nemmeno l’iPhone X e l’imminente Samsung Galaxy S9 - può competere: l’Axon M è un’autentica voce fuori dal coro, una boccata d’aria fresca in un settore da anni ingessato sui soliti form factor.

ZTE Axon MZTE

Sì: i vantaggi del doppio schermo

La presenza di una superficie “calpestabile” doppia non è fine a se stessa. Alla base del progetto che ha portato alla nascita dell’Axon M c’è, prima di ogni cosa, la volontà di far evolvere l’esperienza d’uso in ottica multitasking.

Avere due schermi a disposizione significa infatti poter aprire due applicazioni distinte (ciascuna nel rispettivo schermo), scrivere in modo più agevole (digitando su uno schermo e visualizzando lo scritto sull’altro), giocare su due livelli nonché guardare foto e video secondo modalità mai viste prima.

ZTE Axon MZTE

Sì: oltre al doppio schermo c’è di più

Se la presenza di un doppio schermo rappresenta il piatto forte della nuova proposta ZTE, il resto della dotazione non può essere considerato un semplice contorno.

Per il suo nuovo flagship la casa cinese mette sul piatto un processore robusto (Qualcomm Snapdragon 821), una buona dose di RAM (4 GB), una fotocamera da 20 megapixel e una batteria da 3.180 mAh ricaricabile mediante un alimentatore USB Type-C. C’è chi fa di meglio, è vero, ma nessuno può vantare il doppio schermo.

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No: uno smartphone di spessore (pure troppo)

Chiariamolo subito, a scanso di equivoci. Il nuovo ZTE Axon M non è quel genere di cellulare che sta comodamente nel taschino. Nemmeno da chiuso.

Le dimensioni parlano chiaro: con i suoi 12.2 millimetri di spessore, il nuovo double-face della casa cinese si configura come uno degli oggetti più ingombranti del panorama hi-tech. Non è proprio come avere due telefoni incollati, ma poco ci manca.

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No: l’esperienza d’uso va in parte ricostruita

La possibilità di avere due schermi sullo stesso telefono è davvero stuzzicante, ma presenta anche alcune controindicazioni. Ad esempio: per utilizzare la fotocamera principale bisogna girare il telefono di schiena, dato che il lato B del telefono è tutto occupato dallo schermo. Senza contare che due schermi portano a un consumo quasi raddoppiato della batteria.

Più in generale, si può dire che il format stesso del prodotto - ancora tutto da esplorare - vada ancora affinato nelle sue dinamiche di utilizzo.

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No: il prezzo

È vero le novità si pagano. Tanto più se - come in questo caso - c’è di mezzo qualcosa di innovativo. Ma gli 899 euro richiesti dal produttore cinese per l’acquisto del telefono in modalità open market sembrano davvero troppo, soprattutto in relazione al pedigree di un produttore (ZTE) che non può essere paragonato ai top brand di mercato (Apple, Samsung, e via dicendo).

Il consiglio, per chi proprio non riesce a resistere alla tentazione, è di buttare l’occhio sulle tariffe sussidiate di TIM, che propone l’acquisto del telefono in bundle con i suoi piani dati in 30 rate da 20 euro l’una.

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Roberto Catania

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