J. M. W. Turner
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William Turner al Chiostro del Bramante

Per la prima volta a Roma, una raccolta di opere del celebre artista inglese conservate presso la Tate Britain di Londra. Fino al 26 agosto 2018

Il Chiostro del Bramante, in collaborazione con la Tate di Londra, ospita da fine marzo a fine agosto 2018 la mostra "TURNER. Opere della Tate", una grande esposizione monografica dedicata a uno dei massimi esponenti della pittura inglese 

Quando

L'esposizione è visitabile dal 22 marzo al 26 agosto 2018 nei seguenti giorni e orari

Aperta tutti i giorni:

Dal lunedì al veerdì dalle 10.00 alle 20.00

Sabato e domenica dalle 10.00 alle 21.00 

Dove

Ad ospitare la mostra, le stanze del Chiostro del Bramante, in Via della Pace a Roma

Perchè è interessante

Curata da David Blayney Brown, questa mostra segna l’inizio di un’importante collaborazione tra la Tate di Londra e Chiostro del Bramante e rappresenta un’occasione unica per ammirare alcuni tra i lavori più importanti dell’intero percorso artistico del celebre pittore inglese, assente da oltre 50 anni dalle programmazioni dei musei romani e da 12 anni dai musei italiani.

Composta da 92 opere (tra acquerelli, disegni, album, oltre a una selezione di olii, tutte per la prima volta esposte insieme in Italia) suddivise in sei sezioni tematiche, la mostra permette di esaminare l’intera produzione artistica di Turner e rivela come, da disegnatore di soggetti topografici e architettonici, Turner abbia sviluppato a poco a poco uno stile estremamente personale, includendo nelle sue opere una straordinaria gamma di nuovi elementi iconografici e stilistici, con una raffinata predilezione per la luce, il colore (che usò in modo innovativo e sorprendente)e gli effetti atmosferici

Importante sottolineare che l'esposizione romana pone l’accento sull’importanza che gli acquerelli ebbero per la definizione dello stile di Turner, dimostrando come le sue ricerche espressive abbiano di fatto precorso l’arte degli impressionisti, anticipando le tendenze stilistiche della fine del XIX secolo 

Il "Turner Bequest"

Le opere in mostra sono state selezionate dal vastissimo lascito che comprende circa 30.000 lavori cartacei, 300 olii e 280 album da disegno, conosciuto come “Turner Bequest”, donato alla Gran Bretagna cinque anni dopo la morte dell’artista nel 1851 e conservato per la maggior parte presso la Tate.

Il lascito comprende l’intero corpus di opere custodite presso lo studio personale dell’artista e realizzate nel corso degli anni per il "proprio diletto", secondo la bella espressione del critico John Ruskin.

William Turner, breve biografia

Talento precocissimo, Joseph Mallord William Turner nacque a Londra nel 1775 e fu molto presto incoraggiato a seguire la carriera di pittore dal padre, che, dal 1789, nonostante le difficili condizioni economiche, gli fece frequentare la prestigiosa Royal Academy, dove verrà nominato professore di prospettiva nel 1807.

Turner affiancò agli studi accademici la collaborazione con alcuni architetti: incisore e acquerellista in primis, Turner si dedicò ben presto alla pittura a olio.

Viaggiatore instancabile, Turner comprese presto l’importanza di dipingere "en plein air", così, a partire dalla metà del 1790, prese l’abitudine di viaggiare in estate portando sempre con sé album da disegno e di lavorare in studio d’inverno completando i disegni realizzati nei mesi precedenti.

Pur non dimenticando la lezione dei maestri del passato, Turner elaborò una personalissima maniera di dipingere, approfondendo sempre più gli effetti atmosferici e luministici: attratto particolarmente dalla “Teoria dei Colori” di Johann Wolfgang von Goethe e dalle ricerche di Isaac Newton, Turner si concentrò sulla componente emozionale del colore, elaborando un proprio diagramma, che gli fu utile durante le sue lezioni di prospettiva per mostrare agli studenti come usare il colore per creare l’illusione di profondità in pittura.

Particolare e profondo fu il suo rapporto con l’Italia, soprattutto con Venezia, Roma e Napoli, città che gli diedero la piena percezione dell’intensa luminosità dei paesaggi italiani: mirabili sono le sue vedute lagunari, attribuite alla piena maturità, tra le più famose di tutto il corpus di opere dell’artista. In uno spazio-luce libero da ogni tradizionale impianto prospettico, le forme perdono consistenza e i colori puri diventano con la luce, i protagonisti assoluti delle sue opere.

Considerato straordinario già nella sua epoca, J.M.W. Turner, oltre ad aver anticipato tendenze estetiche come l’Impressionismo, ha profondamente influenzato artisti contemporanei (come Mark Rothko e Olafur Eliasson) e continua ancora oggi a stupire chiunque guardi le sue opere.

L'artista morì a Londra il 19 dicembre 1851


J. M. W. Turner
© J. M. W. Turner /Tate: Accepted by the nation as part of the Turner Bequest 1856
J. M. W. Turner, Venice: Looking across the Lagoon at Sunset, 1840

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Rita Fenini