Apg XXIII: "Aggiungi un posto a tavola"
“Le ingiustizie non vanno più sussurrate, ma gridate”. È questo il messaggio della Comunità Papa Giovanni XXIII, da oltre quarant’anni ‘voce di chi non ha voce’, e impegnata, tra le altre cose, a sensibilizzare sul tema della fame per far conoscere la realtà delle persone malnutrite e affamate nel mondo.
“Sto morendo di fame” è una frase che spesso si utilizza con leggerezza, senza rendersi conto del suo significato letterale. Ma la fame è una forza tremenda che scuote, spezza e annienta uomini e popoli. La fame ha gli occhi spalancati sul vuoto di un uomo, seduto su un materasso consunto e sporco. Un’immagine drammatica, accompagnata da un provocatorio “Quel morto di fame di mio fratello”. È questa la nuova campagna lanciata dalla Comunità.La Comunità, nata grazie a Don Oreste Benzi nel 1968, non si limita ad aderire all’appello universale di ‘lotta alla fame nel mondo’, ma vuole essere quel grimaldello capace di aprire le menti e scuotere le coscienze. L’elemento che la contraddistingue è la condivisione diretta di vita: i membri e volontari aprono le porte della propria casa e della propria vita per accogliere e condividere la quotidianità con i più poveri, i più deboli, coloro che comunemente definiamo emarginati, gli “ultimi” della società. Che così diventano fratelli e sorelle, figli, membri di una stessa famiglia, senza scadenza, realizzando il grande progetto del fondatore: essere famiglia di chi non ce l’ha, la dimensione più concreta e reale della condivisione di vita.
Lotta alla fame nel mondo? Sì, piatto dopo piatto, salvando un fratello e una sorella per volta perché “mio fratello - sottolinea Giovanni Ramonda, Responsabile generale della Comunità - non siede alla mensa dei poveri, ma alla mia stessa tavola. E se non c’è abbastanza cibo per entrambi, dividiamo quel poco che c’è”.
Nel trentennale della prima esperienza di missione in Zambia (1985), da quella ‘Casa Famiglia’ cresciuta grazie alla dedizione e alla tenacia dei missionari e dei volontari che da lì non se ne sono più andati, la Comunità torna con ‘Aggiungi un Pasto a Tavola’. L’iniziativa, giunta alla settima edizione, si svolgerà in concomitanza in 400 città italiane e in 10 Paesi esteri: Svizzera, Germania, Olanda, Inghilterra, Francia, Spagna, Portogallo, Russia, Bolivia e Cile.Il 26 e 27 settembre, lasciando una donazione alle postazioni (per trovare la più vicina basta consultare il sito www.unpastoalgiorno.org), sarà possibile aiutarla a salvare i fratelli dalla povertà e dalle ingiustizie, garantendo almeno un pasto al giorno alle oltre 41mila persone che quotidianamente siedono alla sua tavola nelle oltre 500 case e realtà di accoglienza in Italia e nel mondo. In cambio della donazione i volontari consegneranno una confezione di pasta Divella, anche quest’anno è partner dell’iniziativa. La pasta non è una scelta casuale: ricevuta la confezione, si potrà scegliere di lasciarla ai volontari; in questo modo verrà destinata ad associazioni italiane vicine a chi è in disagio, a mense per i poveri o inserito nei pacchi alimentari destinati alle famiglie in difficoltà.