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Chiara Ferragni torna su instagram ma blocca i commenti. Scelta giusta? La parola agli esperti

Foto di famiglia (senza Fedez) e niente commenti per la regina delle influencer tornata a postare dopo la bufera giudiziaria che l'ha coinvolta. Una scelta che ha provocato reazioni e critiche...

Chiara Ferragni è tornata su Instagram con una foto dei figli Leone e Vittoria in montagna (senza Fedez), un post apparentemente normale, ma dove nessun commento è permesso. Questa scelta sembra essere una risposta diretta alla recente bufera mediatica per limitare i commenti degli haters che avevano affollato i suoi post dopo lo scandalo del pandoro.
«Non credo sia necessaria un'analisi particolarmente approfondita per comprendere il motivo per cui Chiara Ferragni ha disattivato i commenti sotto i suoi post. È una tattica semplice per superare il periodo più delicato, e non ci sono molte alternative poiché gestire un'onda di odio come questa risulta difficile»-commenta il ricercatore del Cnr Stefano Cresci dell’Istituto informatica e telematicache sta sviluppando una ricerca sui meccanismi di moderazione della piattaforma online.



Come spiega queste reazioni?

«Gli utenti dei social non perdonano facilmente e reagiscono con commenti aggressivi difficili da mitigare.Quando un gran numero di utenti si polarizza in modo così marcato verso una figura con un seguito così ampio, e le tematiche in discussione diventano virali durante uno scandalo, ci si trova sommersi da ondate di odio».

Perché la Ferragni non ha scelto il silenzio?

«Forse per provare a cambiare la situazione o monitorarla, se posta poco può capire quando riprendere un’attività più frequente».

Quando finirà?

«La buona notizia è che l'interesse suscitato da uno scandalo ha una durata relativamente breve, anche se su Facebook potrebbe essere più prolungato rispetto ad altri social. Purtroppo, lo sfogo sui social è un fenomeno globale. Inoltre c’è da considerare che l’utilizzo delle piattaforme spazia dalla ricerca di informazioni, all'intrattenimento, alla ricerca di consensi politici e tante altre tematiche ma sono soggetti ad un equilibrio molto fragile, in cui è facile invertire il gradimento di un prodotto o un personaggio».

Lei di cosa si occupa?

«Il mio compito è prevenire situazioni del genere sulle piattaforme e trovare soluzioni. Nel caso della Ferragni ad esempio avrebbe potuto inviare messaggi personalizzati agli utenti o stabilire politiche per non tollerare certi commenti. Tuttavia, il problema è culturale».

Sono pericolose queste ondate di odio?

«Un altro aspetto doloroso è che quando queste situazioni coinvolgono influencer e personaggi famosi, le conseguenze emotive e sociali sono spesso minori. Al contrario, quando coinvolgono persone comuni senza un team che possa gestire la situazione, le conseguenze possono essere devastanti, come nel caso della ristoratrice di Lodi, tragicamente morta, forse per suicidio, a causa dell'esposizione mediatica».

Ci sono molto account fake..

«Per quanto riguarda gli account fake, vengono creati spesso per mantenere l'anonimato e evitare conseguenze, o possono essere generati per mostrare supporto a un candidato politico. In alcune regioni, come la Russia, esistono le troll farm che gestiscono numerosi account social».

Perché le piattaforme non intervengono?

«Semplicemente, non gli conviene; la moderazione potrebbe portare a perdere utenti, quindi lasciano correre finché possibile. Fortunatamente, a livello normativo, l'Europa sta intervenendo richiedendo un approccio più rigoroso alla moderazione».

Diversa l'opinione di Domenico Giordano, socio fondatore di Arcadiacom.it. «Quello pubblicato da Ferragni su Instagram è un post che potremmo definire da interregno, è stato a mio avviso un test voluto comprendere se i livelli di delusione e di rabbia cresciuti nei follower dopo la bufera del pandoro-gate cominciavano a scemare. Anche per questa ragione, pensando forse di contenere il più possibile le polarizzazioni più rancorose, è stato deciso di bloccare i commenti. Personalmente, ritengo che questa scelta possa essere più penalizzante che utile al percorso di recupero della credibilità e della reputazione. In primis perché i follower la possono interpretare come un segnale di chiusura nei loro confronti e che mette sullo stesso piano i pochi haters con la moltitudine di lovers. Il coinvolgimento dei follower non è fatto solo da like ma si esprime anche con la libertà del commento, necessario per comprendere se il test di riavvicinamento è stato superato o meno. Infine, si tenga conto che da gennaio a dicembre del 2023 i 404 post pubblicati dall'account Instagram di Ferragni hanno raccolto una media di oltre 2.000 commenti, quindi i follower sono abituati a poter esprimere le proprio opinini»

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Linda Di Benedetto