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(Ansa)
Tecnologia

Altro che futuro certo ed obbligato. Il Metaverso è in crisi

Grandi investimenti tecnologici ma al momento tra la gente e le aziende il mondo virtuale presentato come Eldorado per tutto e tutti non attira

Doveva essere il futuro di tutto e tutti. Nel metaverso dovevamo studiare, lavorare, giocare, visitare il mondo, sposarci e cenare con gli amici. A crederci per primo e più di tutti era Mark Zuckerberg, cha addirittura ha cambiato il nome del suo Facebook in Meta. Era il 2021. Da allora il ramo della realtà virtuale e aumentata di Meta ha perso oltre 42 miliardi di dollari (oltre 21 miliardi solo nel 2023).

Cosa è rimasto della visione di Zuckerberg e come sta andando l’Extended Reality (Realtà Aumentata, Mista e Virtuale)? Nel B2b nel 2023 c’è stato un calo del 24% rispetto al numero di progetti sviluppati nel 2022. La fotografia è chiara: lato tecnologia e investimenti si continua: aumentano i dispositivi e i servizi e si sperimentano esperienze immersive in più settori. Ma è lontanissima l’adozione di massa. Lo dicono chiaramente i dati diffusi dall’Osservatorio Extended reality & metaverse della School of Management del Politecnico di Milano.

Oggi a livello mondiale sono 130 i mondi virtuali pubblici e 119 le piattaforme per la realizzazione di ambienti privati e i progetti sviluppati al loro interno sono 736 dal 2018 (71 in Italia). Rispetto al 2022 ci sono più mondi dismessi rispetto a quelli nascenti. E nel nostro Paese non c’è il decollo previsto e sperato. Dal 2020 a oggi in Italia i progetti di extanded reality (tra Realtà Aumentata, Mista e Virtuale) sono stati 482, anche al di fuori dei mondi virtuali. Di questi 108 sono nati nel 2023, un calo del 18% rispetto all’anno precedente.

Nel B2c, i principali settori di applicazione sono il Retail e il Turismo e a trainare l’Education. (22%) Nel B2b calo del 24% rispetto al 2022 e al vertice c’è il Manufatturiero. In generale si è ampliata la diversificazione dei settori e ora la tecnologia ha interessato anche PA, sport e trasporti.

E poi tutto questo viene davvero usato e come? Poco. Oltre un italiano su due abituato a navigare e utilizzare internet abitualmente dichiara di conoscere almeno un mondo virtuale, ma nella quasi totalità dei casi per un uso legato al gaming (Fortnite, Minecraft, Roblox). E solo un utente su quattro è entrato nell’ultimo anno all’interno di almeno di un mondo virtuale. In più nella maggior parte dei casi facendolo da computer. Ad oggi meno di 500mila italiani hanno comprato e a disposizione un visore per entrare nell’Extended Reality.


Questo l’atterraggio nella vita quotidiana. “Tempi ancora non maturi” dicono gli esperti. Ma la visione di Zuckerberg continua a resistere e a contagiare. Le principali Big Tech mondiali stanno investendo: Apple è entrata ufficialmente nel mercato, Meta ha lanciato il suo nuovo visore, si stanno mettendo in piedi partnership e grandi aziende hanno realizzato cambi di strategia e nuove realtà sono entrate nel mercato. E anche le istituzioni non mollano. A luglio 2023 la Commissione Europea ha presentato la strategia sul web 4.0.

Quindi niente boom, anzi. Ma l’attenzione, il monitorare e l’investire resistono. Forse l’alleanza con l’intelligenza artificiale, ora la grande protagonista, farà trovare al metaverso la strada del successo?

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Cristina Colli