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(Getty Images)
Difesa e Aerospazio

Nuovi missili nucleari, Washington studia la reale capacità offensiva di Pechino

Nuovi missili nucleari, Washington studia la reale capacità offensiva di Pechino

Il test del missile ipersonico spaziale cinese compiuto nell'agosto scorso probabilmente non innescherà una corsa agli armamenti, ma potrebbe influenzare lo sforzo della Casa Bianca e del Dipartimento della Difesa Usa per creare nuove strategie di difesa missilistica nucleare. All'inizio dell'autunno gli alti funzionari militari hanno fornito indizi sul fatto che sapevano che questo evento, riportato per la prima volta dal Financial Times la scorsa settimana, stesse per accadere. Il generale Glen Van Herck, capo del Comando settentrionale degli Stati Uniti, in un discorso al Simposio di difesa spaziale e missilistica a Huntsville, in Alabama, in agosto aveva detto che la Cina aveva appena dimostrato un vettore ipersonico. Disse che non poteva fornire maggiori dettagli, ma anche che la dimostrazione avrebbe messo in discussione gli attuali sistemi d'allarme sulle minacce spaziali. Il nuovo segretario dell'aviazione Frank Kendall, il mese scorso aveva dichiarato ai giornalisti che la Cina ha la capacità di condurre attacchi globali dallo spazio.

Di fatto, sulla base delle notizie raccolte finora, i cinesi sembrano aver realizzato un sistema di bombardamento orbitale con un'arma ipersonica. La combinazione di queste tecnologie crea due problemi per le capacità americane di rilevamento e tracciamento: il primo è che gli Usa possono rilevare la maggior parte dei lanci di razzi e missili di grandi dimensioni, ma potrebbero non essere in grado di tracciare un veicolo planante o addirittura non vedere che il sistema orbitale cinese è armato con qualcosa come un'arma nucleare ipersonica. Il secondo problema è che una volta che l'arma "deorbita", gli Usa devono occuparsi del tracciamento di un'arma ipersonica che vola a basse altitudini ma a velocità molto elevate e può manovrare verso il suo obiettivo, rendendo molto difficile il tracciamento. Tuttavia anche se la Cina dichiara di non star sviluppando una strategia di attacco preventivo, il test di agosto suggerisce che Pechino sta pensando a questa possibilità proprio perché sta sperimentando una capacità in grado di eludere i radar di preallarme del nemico.

Attualmente il Pentagono è impegnato in diversi programmi per armi ipersoniche e nello sviluppo della relativa difesa, ma non risultano essere stati condotti altri test dal marzo 2020. Il Dipartimento della Difesa avrebbe dovuto condurre nuove prove nel terzo trimestre 2021, ma si sono verificati ritardi e queste prove saranno fatte entro la fine dell'anno.

Washington smentisce di avere programmi esplicitamente considerati "anti-satellite", sebbene il missile SM-3 Block I sia stato dimostrato contro un satellite nel 2008 come parte dell'operazione Burnt Frost. Oggi annunciare una modernizzazione della capacità nucleari e anti missile servirebbe agli Usa per scoraggiare la Cina, che secondo quanto riportato da fonti occidentali starebbe costruendo nuovi silos nucleari in diverse province. C'è da aspettarsi che la Nuclear Posture Review, relazione che sarà pubblicata a breve come parte della strategia di difesa nazionale dalla nuova amministrazione Biden, insieme con una revisione del piano di difesa missilistica dovrebbe spiegare quale sia oggi, realmente, la minaccia nucleare cinese.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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