Gruppo A: il Brasile
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Gruppo A: il Brasile

Nel mondiale casalingo non si può fallire. La coppa del Mondo manca da 12 anni e per vincerla è tornato Scolari: si punta tutto su Neymar

Gruppo: A con Camerun, Messico e Croazia

Presentazione:La voglia di riscattare un digiuno che dura da 12 anni e regalare al paese una festa capace di superare quella per il Carnevale. Il Brasile di Felipe Scolari è la nazionale ospitante dei mondiali 2014. Impossibile non sentire il peso delle aspettative per un evento che il paese attende con ansia e che ha preparato tra polemiche, ritardi e tensioni. I mondiali in Brasile mancavano dal 1950, un secondo posto che di lì a qualche anno avrebbe visto iniziare l'era Pelè con tre coppe Rimet nel '58, nel '62 e nel '70.

I convocati: Le idee di Felipe Scolari sono chiare già da tempo e la nazionale carioca ha dimostrato classe e compattenza già nell'ultima Confederations Cup. I tre portieri saranno Jefferson del Botafogo, Julio Cesar del Toronto e Diego Cavalieri del Fluminense. Ancora qualche dubbio in difesa ma tante certezze: Dani Alves, Thiago Silva (che sarà capitano), David Luiz, Marcelo, Dante e con tutta probabilità Filipe Luis e Rever. A centrocampo talento e giovani di caratura mondiale a partire da Oscar del Chelsea, Lucas del Psg e Fernando dello Shakhtar. Porta ancora aperta per Ronaldinho, la sua convocazione è ancora possibile e sale di quotazioni settimana dopo settimana. Le punte dovrebbero essere sei, cinque sono già sicure del biglietto: Neymar del Barcellona, Fred, Hulk, Bernanrd e infine Jo dell'Atletico Mineiro.

La probabile formazione: Con tutta probabilità Felipe Scolari schiererà i suoi con un (4-3-3): Julio Cesar; Dani Alves, Dante, David Luiz, Rafinha; Ramires, Luiz Gustavo, Paulinho; Bernard, Jo, Neymar.

Le stelle:I riflettori saranno tutti per Neymar Jr, il predestinato che dopo aver segnato 54 reti in 103 partite con il Santos è già a quota 7 in 19 partite con la maglia del Barcellona. Stella di caratura mondiale indosserà la maglia numero dieci del Brasile nel mondiale di casa. Una pressione non da poco per un ragazzo classe 1992. In tanti sono però pronti a scommettere che il Brasile sorprenderà grazie alla crescita di Oscar: da quando ha lasciato l'Internacional per l'Inghilterra è cresciuto a dismisura diventando un perno per la squadra di Mourinho. A centrocampo il Brasile vivrà delle sue giocate.

I giovani da tenere d'occhio: Bernard Anício Caldeira Duarte, conosciuto più semplicemente come Bernard, spera di convincere Scolari a portarlo in Brasile. Attaccante classe 1992 si è trasferito in Ucraina allo Shakhtar Donetsk dopo aver vinto una coppa Libertadores e due campionati brasiliani con l'Atletico Mineiro. Nella nazionale verdeoro ha già raccolto 10 presenze ma gli infortuni tengono ancora in forse la sua partecipazione alla coppa del Mondo. In alternativa i riflettori saranno su Lucas, il più giovane della comitiva verdeoro, classe 1992 e già 35 presenze e 3 gol nel Paris Saint Germain. Dopo 10 partite nella seconda metà della scorsa Ligue 1 in questo campionato è diventato titolare inamovibile agli ordini di Laurent Blanc.

Il palmares: 5 coppe del Mondo (record), 8 coppe America, 4 confederations Cup (record)

Vecchie conoscenze:Dopo essere stato scaricato dall'Inter Julio Cesar era finito a giocare in Inghilterra, con il modesto QPR. La retrocessione del club non ha però permesso al brasiliano di trovare una sistemazione ed una società capace di accollarsi il suo oneroso ingaggio. Ecco perchè lo scorso gennaio è maturata la scelta di abbandonare il calcio europeo. Oggi Julio Cesar gioca nella MLS con Toronto squadra con la quale inizierà la prossima stagione del campionato americano. Per lui in Italia 228 partite indossando la maglia dell'Inter (e una parentesi con il Chievo Verona) e 14 trofei.

L'allenatore: Luiz Felipe Scolari, Felipao in Brasile e Big Phil in Inghilterra. Per far bene nel mondiale più importante della sua storia la Federazione brasiliana ha scelto di affidarsi all'ultimo tecnico capace di vincere la coppa del Mondo. Il sosia di Gene Hackman è tornato ct nel 2012 dopo aver lasciato il Palmeiras. La vittoria della Confereations Cup nel 2012 ha riportato nuovo entusiasmo ma il rischio di affondare è concreto e spaventa. Nel girone con Camerun, Croazia e Messico è inutile parlare di obiettivi. Il Brasile dovrà passare come primo per poi cercare di conquistare l'unica cosa che conta: la vittoria. Tutte le alternative saranno considerate un fallimento.

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Matteo Politanò