La Juventus ha ceduto il portiere Audero alla Sampdoria per 20 milioni di euro chiudendo così un periodo di grandi incassi sul mercato e di plusvalenze che dovranno aiutare a limitare il passivo di bilancio (previsto dai vertici per quest'annata). Una strategia che ripaga gli investimenti fatti nelle scorse stagioni, quando Marotta e Paratici avevano messo le mani su molti giovani talenti italiani per poterli poi valorizzare sul mercato.
Il conto è presto fatto. Tra Sturaro al Genoa (18 milioni complessivi e 13 circa di plusvalenza), Cerri al Cagliari (9 milioni di cui 8,4 di guadagno netto) e Audero alla Sampdoria, che genera un impatto positivo di 19,9, il tesoretto che Paratici si è garantito in poco più di un mese ammonta a 41,4 milioni di euro.
Non è una novità in casa Juve ma un trand acquisito. Nel solo mese di luglio e agosto 2018 a questa voce erano stati segnati 35,6 milioni con operazioni minori su giocatori spesso mai davvero pare della rosa di Allegri come Caldara o Mandragora.
Nella passata stagione la Juventus ha chiuso il bilancio con 93,9 milioni di plusvalenze. Tanto, ma non quanto il risultato del 2016-2017 gonfiato dalla cessione di Pogba al Manchester United che ha permesso di toccare la cifra record di 139,4 milioni.
I critici storcono il naso, ma la verità è che tutto il calcio italiano si sta affidando con sempre maggiore continuità al cosiddetto player trading (calciomercato) per provare a sistemare bilanci spesso in disequilibrio. L'andamento delle ultime stagioni segna una costante crescita del peso delle plusvalenze nei ricavi dei club e a usare questa leva sono ormai anche le grandi, chi per problemi di Fair Play Finanziario e chi per avere fondi da reinvestire in altre trattative.