Inter, la nuova era Suning: 6 domande sul futuro con Zhang
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Inter, la nuova era Suning: 6 domande sul futuro con Zhang

Mercato, debiti, fair play finanziario, sponsor e... Mancini: ecco cosa devono aspettarsi i tifosi nerazzurri con la nuova proprietà

Il 28 giugno 2016 resterà una data scolpita nella roccia della storia dell'Inter. Dopo l'annuncio del cambio arrivato a Nanchino a chiusura di mesi di trattativa, l'assemblea dei soci del club ha ratificato la cessione del 68,55% delle azioni ai nuovi proprietari del Suning Group di Zhang Jindong. Addio definitivo a Massimo Moratti, liquidato con il suo rimanente 29,5% e ridimensionamento per Erik Thohir, che resterà presidente in questa prima fase ma che è destinato ad uscire dalla società nei prossimi anni.

Una rivoluzione necessaria viste le difficoltà di bilancio che l'indonesiano non è riuscito a superare. L'Inter aveva bisogno di soldi freschi (e tanti) per tornare a ragionare su un futuro non di transizione e quella cinese è un'opportunità irripetibile. Ora si apre la fase operativa della nuova era. I cambiamenti nel management e nella struttura societaria saranno minimi nel momento dell'avvio, ma le aspettative sono alte e i tifosi hanno ricominciato a sperare. Ecco alcune domande e risposte per capire cosa porà accadere:

CHI E' ZHANG JINDONG, NUOVO PADRONE DELL'INTER

Quanto è stata pagata l'Inter dai cinesi?

L'Inter è stata complessivamente valutata circa 500 milioni di euro in un intreccio di aumento di capitale, finanziamento dell'attività dei prossimi mesi, acquisto di azioni di Moratti e rimborso dei prestiti dei soci. Comunque una buona valutazione, considerato che nel 2013 Thohir aveva speso meno per prendere il 70% dalle mani di Moratti. Suning ha messo sul tavolo 270 milioni per acquisire la maggioranza del 68,55%: 142 per le nuove azioni immesse sul mercato sotto forma di aumento di capitale e 128 per quelle in mano a Thohir e Moratti, che formalmente è stato liquidato dal socio indonesiano. Il totale fa 242 che è linfa vitale per le casse nerazzurre.

Thohir e Moratti ci hanno guadagnato o perso?

Difficile anche solo pensare che Massimo Moratti possa aver fatto un guadagno uscendo dall'Inter. Impossibile colmare gli investimenti, sempre in perdita, del suo periodo di presidenza anche se la cessione del rimanente 29,5% gli ha portato qualche vantaggio in termini economici. La ricostruzione è fatta da Calcio&Finanza e racconta di un incasso di 63,1 milioni di euro con plusvalenza di 15,2 rispetto ai valori caricati a bilancio nel giugno 2015 per le azioni cedute a Thohir e da questi girate a Suning.

Erik Thohir, invece, è sceso in minoranza incassando 64,8 milioni con una plusvalenza di 32,4. Ma il discorso non finisce qui perché il magnate indonesiano dovrebbe vedersi anche rimborsare il prestito da 108 milioni di euro (valore a bilancio 2015) con tassi di interesse intorno all'8,5% che hanno fatto discutere i tifosi e diviso la piazza. In ogni caso l'operazione per Thohir è da considerarsi sicuramente positiva.

A cosa servono i 242 milioni messi nell'Inter?

E' la domanda centrale per capire la portata dell'operazione Suning. L'Inter aveva problemi di cassa e di bilancio, come testimoniato anche dalla scelta di impegnare in factoring una parte degli incassi al bottteghino della stagione 2106-2017 e delle cessioni di Kovacic e Shaqiri. Ora l'emergenza è superata. L'aumento di capitale da 142 milioni di euro, non più differibile dopo l'epoca dei prestiti di Thohir, rende il club solido e permette in progettare investimenti. 

Una parte dei soldi verrà utilizzata per abbassare la quota dei debiti che pesano in maniera importante sui conti dell'Inter. Non verrà estinto per il momento il finanziamento Goldman Sachs da 220 milioni (l'Inter li sta pagando da circa un anno al ritmo di un milione al mese), ma si andrà alla rinegoziazione prima della maxi rata finale da 184 milioni dell'estate 2019. Thohir sarà rimborsato dei suoi 108 milioni e quando accadrà i cinesi avranno il 100% dell'Inter. Altre voci del debito vengono abbattute. Una fetta servirà per gli investimenti anche sul mercato.

Cosa succede con il fair play finanziario?

I cinesi vogliono investire subito per restituire all'Inter una squadra competitiva. L'idea è di spendere per campioni che siano anche giovani e che consentano uno sviluppo tecnico e di mercato. Il profilo è quello di Gabriel Jesus, ma non solo visto che piace anche Berardi su cui c'è, prò, la prelazione della Juventus. Il problema è che il club ha firmato con la Uefa un settlement agreement che prevede vincoli fortissimi per non essere sanzionata con il rischio anche dell'esclusione. Al 30 giugno 2017 il bilancio dovrà essere in pareggio, senza deroghe a meno che i dirigenti non ottengano una revisione dell'accordo.

Solitamente viene concessa a chi dimostra una profonda e strutturale modifica nella compagine azionaria, ma sarebbe la prima volta che viene studiata per un club sotto settlement agreement e, dunque, già passibile di sanzione. L'Inter ci proverà, ma l'altra strada è firmare in fretta contratti commerciali che aumentino il fatturato oltre quota 200 milioni di euro. La potenza di Suning dovrebbe poterlo permettere, anche se la Uefa vigilerà che non si tratti di forme surrettizie di aggiramento del fair play finanziario. Rimane valida la strada delle plusvalenze che andranno fatte. Diciamo che da oggi Ausilio ha qualche margine in più per tenersi gli 'incedibili'.

Cosa succede sul mercato?

La linea guida fondamentale è quella di investire su campioni potenziali, giovani e non solo stranieri. Mister Zhang ha dato questa come mission agli uomini della società e per questo stanzierà i fondi adeguati. Non impazzisce per Yaya Tourè, con il suo carico di anni e di stipendio da top player della Premier League, o per soluzioni simili a quella dell'ivoriano. Il biglietto da visita sognato è il brasiliano Gabriel Jesus del Palmeiras, 19 anni e definito il nuovo Neymar: su di lui c'è mezza Europa comprese Barcellona e Juventus che stanno spingendo forte.

Le parole di Zhand Jindong hanno anche illustrato perché l'Inter si sia fiondata su Berardi,che pure è in area Juventus: sarebbe un profilo ideale, più di Candreva che, però, sarebbe pronto subito per far fare un salto di qualità alla rosa di Mancini. Attenzione a Gabbiadini, che piace ad Ausilio da mesi e che è in rotta con il Napoli. Qualcuno partirà, ma è difficile ipotizzare oggi che possa essere uno tra Perisic e Icardi.

Qual è il futuro di Mancini?

Il tecnico di Jesi era stato abbastanza critico nelle settimane della chiusura della trattativa tra Thohir e Suning. Accusava il fatto di non essere mai stato messo a parte delle novità e della possibilità di partire con un nuovo progetto. Ora che ha incontrato Mister Zhang i dubbi non si sono dissipati. Il contratto di Mancini con l'Inter scade il 30 giugno 2017 e nei grandi club non è abitudine avviare una stagione con l'allenatore in scadenza.

Urge un chiarimento tra le parti per evitare mesi di incomprensioni e messaggi da leggere tra le righe. Mancini si attende un cambio di passo sul mercato e nelle strategie commerciali, ma ha in mente una squadra di giocatori pronti a vincere subito. Non è detto che sia la stessa idea dei cinesi...

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Giovanni Capuano