"Crisi? Giusto tagliare e fidatevi: il vero top player è Rossi"
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"Crisi? Giusto tagliare e fidatevi: il vero top player è Rossi"

Parla Federico Pastorello, agente di Pepito: "Si può prendere subito con 5-6 milioni e tornerà grande". Verratti? "I club italiani hanno fatto bene a non rilanciare". E sul mercato senza investimenti: "Siamo all'anno zero e nessuno può vivere sopra i livelli"

Capita che nel mercato della grande crisi le big italiane prendano consapevolezza di non essere più competitive con i colossi che vengono da fuori. E capita che un buon giovane come Destro diventi il centro di tutti gli intrighi o che solo tenere un top player come Thiago Silva sia salutato allo stesso modo in cui una volta venivano applauditi gli acquisti più costosi. "Che si sia presa coscienza che certe spese non siano più possibili è un bene per tutti" spiega Federico Pastorello, agente e procuratore che vive a Montecarlo e ha l'occhio sulla nostra realtà pur muovendosi anche nel resto d'Europa. E' l'agente ad esempio di Pepito Rossi, fermo ai box dopo il doppio tremendo infortunio al ginocchio destro che gli ha fatto perdere l'Europeo e oggi lo tiene fuori dal mercato. Un uomo che ha già dimostrato di essere un top player e che potrebbe essere un'occasione per i top club italiani che, invece, si scannano su Destro.

Pastorello, non è surreale che oggi il mercato in Italia giri quasi tutto intorno a un ragazzo che ha fatto 12 gol nel Siena?

"Condivido. Il problema è che i vari Aguero o Van Persie sono ormai irraggiungibili per noi non appena all'orizzonte si palesano i club inglesi o gli sceicchi. Quindi rimane Destro...".

Siamo sempre più poveri e questo è un segnale?

"Dopo l'ultimo contratto televisivo firmato in Inghilterra anche un club medio di Premier rischia di essere più competitivo di Inter o Milan sul mercato e il gap è destinato ad allargarsi. Uscire ai quarti di finale di Champions per i tifosi è un trauma ma per le nostre squadre rischia di diventare un obiettivo realistico. Credo che sia arrivato il momento di spiegarlo chiaramente".

Destro costa tra i 15 e i 20 milioni di euro. Pepito Rossi oggi che valore di mercato ha?

"Il prezzo lo fa il Villarreal, però chi lo vuole deve mettere in conto un investimento intorno ai 20 milioni di euro anche se non è necessario pensare di doverli spendere tutti subito e senza garanzie sul suo recupero. Io immagino che il Villarreal possa accettare una formula in cui uno spenda il 30% del valore del cartellino e poi il resto lo leghi a una serie di parametri. Se torna ad essere un uomo da 20 gol a campionato è anche giusto che alla fine costi 20 milioni di euro".

Avete paura che gli resti appiccicata l'etichetta del giocatore rotto?

"E' un rischio che bisogna accettare ed è il motivo per cui nell'immediato non vale i 20-25 milioni di euro che potrebbe essere la quotazione del suo cartellino. Giuseppe deve solo pensare a lavorare per rientrare e poi sono sicuro che i dubbi spariranno in fretta".

Due infortuni così rischiano di lasciare il segno...

"Abbiamo avuto garanzie dal professor Feldman che l'ha operato sul pieno recupero del ginocchio. Tornerà più forte di prima e Pepito ha una volontà di ferro come dimostra del resto un po' tutta la sua carriera. Non abbiamo dubbi".

Qualcuno lo sta cercando o ce lo siamo dimenticati?

"Qualche pour-parler e nulla di più. Questa è un'operazione che si farà a fine agosto o al limite anche in gennaio. A lui farebbe piacere tornare in un club italiano però l'importante è che trovi un posto dove rilanciarsi".

Intanto la crisi sta limitando come mai il raggio d'azione dei nostri club...

"La crisi mondiale e l'avvicinarsi del via al fair play finanziario. Tutti sono obbligati a ridimensionare. L'Inter è l'esempio più eclatante ma non l'unico".

A differenza del passato, però, questa volta sta accadendo davvero... Siamo all'anno zero?

"Forse prima c'erano riserve economiche che ora sono esaurite o l'aspettativa che la crisi fosse di passaggio. Non è stato così e quest'anno davvero ce ne siamo accorti".

Per voi procuratori non sono tempi felici...

"La presa di coscienza che la situazione è cambiata vale anche per noi. Si abbassano gli ingaggi e le provvigioni. Anche le percentuali hanno subito un taglio. Prima si ragionava sul 5% lordo dell'ingaggio o sul 10% nei trasferimenti. Oggi sempre più società vogliono pagare a forfait...".

Una dieta dimagrante per tutti non è un bene?

"Non mi nascondo che possa anche essere giusto così".

Diciamo la verità: il vostro è un ambiente con valori economici un po' drogati...

"Quando tutto va bene è normale che ci si guadagni, ma oggi siamo in periodo di crisi e tutti devono adattarsi. Non c'è qualcuno che può continuare a vivere al di sopra del livello degli altri che gli stanno intorno".

Pagare un ragazzino come Verratti 15 milioni di euro e dargli uno stipendio da due è immorale?

"E' un talento che farà una grande carriera ma non è giusto ragionare su cifre simili per un ragazzo che non ha ancora dimostrato ad alti livelli di saper fare le cose che ha mostrato in serie B. Il passaggio non è scontato. Guardate le difficoltà di Bonucci o Ranocchia, ad esempio. I club italiani hanno fatto bene a non rilanciare".

Se poi si muove il Psg...

"Dobbiamo abituarci. Sarà sempre di più così".

La sensazione è che ancora una volta dei grandi nomi di cui si scrive non arriverà nessuno. Giusto?

"La Juventus ha un budget superiore alle altre big italiane, ma quel livello di investimento e soprattutto di stipendio rischia di essere inaccessibile anche a lei. Pensare che Van Persie chiede 8 milioni di euro netti a stagione...".

Previsione: dovremo accontentarci di trattenere i pochi top player che ci rimangono...

"Già quello sarebbe un successo. Il gesto di Silvio Berlusconi con Thiago Silva è stato grande anche se... Posso dire una cosa?".

Prego

"L'immoralità è stata non accettare quell'offerta perché a cifre come queste un club ormai deve muoversi seguendo una logica finanziaria e vendere il giocatore sostituendolo con un altro che non sarà bravo come Thiago Silva ma può sempre essere all'altezza. Dispiace per i tifosi ma è così. Il gesto di Berlusconi è bello perché dimostra che il calcio rimane una questione di cuore, però è bene che tutti capiscano che la situazione in Italia è cambiata".

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Giovanni Capuano