Conteleaks: i migliori 11 italiani della 25a giornata
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Conteleaks: i migliori 11 italiani della 25a giornata

Da Marchetti a Okaka, ecco i giocatori che si sono guadagnati una potenziale chiamata dal ct dell'Italia

Un po' per gioco, un po' per necessità di accendere i riflettori sui giocatori made in Italy visti i tempi di magra del calcio italiano, proponiamo la formazione che il c.t. della Nazionale, Antonio Conte, manderebbe in campo se dovesse scegliere i suoi alfieri basandosi soltanto sulle prestazioni nell'ultimo turno di campionato. Tra le stelle acclamate, alcuni giocatori che hanno dimostrato sul campo di avere i numeri per indossare l'azzurro. Il modulo? Squadra che vince, non si cambia: si inizia con il 3-5-2, poi si vedrà. 

Federico Marchetti (Lazio)

Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

Zaza ci prova e ci riprova, ma quando l'alpino di Bassano del Grappa è in giornata di grazia c'è ben poco da fare. Contro il Sassuolo, mette a registro una delle sue migliori gare della stagione. Non fosse incappato in un periodo no, ora sarebbe quasi certamente tra i preferiti di Conte.

Roberto Vitiello (Palermo)

ANSA/ PALAZZOTTO

Aveva il compito di mettere fine al filotto da applausi di Maccarone, che negli ultimi 4 turni di campionato aveva gonfiato la rete in cinque occasioni. Missione compiuta. Con un impeto e un piglio da trentunenne a caccia di conferme e di piccole grandi soddisfazioni. Chiamato alla bisogna da Iachini, quando entra in campo, non delude mai. 

Guglielmo Stendardo (Atalanta)

ANSA/PAOLO MAGNI

Segna il gol che apre le danze contro la Sampdoria, arriva a uno sbuffo dal bis, eppure inciampa più del consentito quando è chiamato a mettere il silenziatore a Okaka. Non la migliore partita del campionato, ma la solita grinta che ne definisce carattere e ambizione. E' il centrale che farebbe comodo a molte squadre. 

Eros Pisano (Hellas Verona)

ANSA/ROBERTO TRONCI

Un salvataggio, quello su Longo lanciato a rete, che potrebbe valere il treno per la salvezza. Fin qui, 8 presenze quasi tutte da dimenticare. Tra scivoloni, scivolate e salti nel vuoto. Contro il Cagliari, invece, un'altra musica. Decisamente, migliore, tambureggiante, impetuosa: viva. 

Federico Mattiello (Chievo)

ANSA/ VENEZIA

Vent'anni da compiere il prossimo 14 luglio e una voglia grande così di ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto nel calcio italiano che conta. Per il giovanissimo bianconero, spedito a Verona per macinare esperienza, la prima da titolare contro il Milan è stata il segno che se l'oggi è bello, domani lo sarà ancora di più. La chiusura sul cross di Menez vale la lode in pagella.

Franco Brienza (Cesena)

ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

La regola è nota: se Brienza si accende, si accende il Cesena. Altrimenti, sono guai. Con l'Udinese, l'impianto elettrico del centrocampista/trequartista/ala destra funziona a meraviglia. Lo si capisce dal modo in cui tocca il pallone e soprattutto dalla continuità del suo gioco, fluido e propositivo. Manda in gol Rodriguez e fa saltare di gioia Di Carlo. Se gira così, tutto è possibile. 

Alessandro Gazzi (Torino)

EPA/ALFREDO ALDAI

Magari non bellissimo da vedere, perché lavora come un fabbro in mezzo al campo senza fare sconti ad alcuno, mirando al pallone ma centrando talvolta le gambe degli avversari. Eppure, con lui, grazie a lui, Ventura ha trovato la diga che garantisce quantità e solidità a una squadra sempre più intrigante. 

Marco Parolo (Lazio)

ANSA/ELISABETTA BARACCHI

L'interdittore d'antan, scuola Gattuso, poche chiacchiere e tanta, tantissima sostanza. Perché in mezzo al campo ogni palla persa vale una minaccia di gol e dunque è meglio rimanere sul pezzo per 90 minuti. Finché si deve, finché si può. Se poi, come nel caso di Parolo, ci scappa pure la rete che chiude i conti e avvicina il sorriso, be', è tutto grasso che cola. 

Manuel Pasqual (Fiorentina)

OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

Da qualche anno, è uno dei migliori esterni del pallone tricolore. Perché sa cucire le pieghe del gioco quando gli avversari avanzano e soprattutto sa arrivare sul fondo per pennellare traversoni più che interessanti per gli attaccanti che gli passano la saponetta nello spogliatoio. Con l'Inter, corre e scalpita come un ragazzino. 

Stefano Okaka (Sampdoria)

ANSA/PAOLO MAGNI

Finalmente, Okaka. Dopo settimane di prove al limite della sufficienza, ecco la dimostrazione che il talento c'è e la voglia pure. Si batte come un leone per tutta la partita e prima mette la firma sull'assist da applausi che consente a Muriel di riacciuffare l'Atalanta, poi brinda alla rete che gli mancava dalla giornata numero 14. La cura Mihajlovic funziona.

Luca Toni (Hellas Verona)

ANSA/ROBERTO TRONCI

Di lui si è detto e si è scritto già tutto. Gioca a calcio come un ragazzino e non risparmia mai nemmeno un respiro, dal calcio d'inizio al novantesimo. Al Sant'Elia manda al bar i difensori di Zola come se fosse robetta da nulla e poi si immola come un gladiatore per impedire il ritorno degli avversari. Clonatelo. 

La panchina (lunga)

Emiliano Viviano (Sampdoria)Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

Portieri: Sepe, Sorrentino, Viviano, Benussi

Difensori: Dainelli, De Silvestri, Bovo, Bonucci

Centrocampisti: Cigarini, Valdifiori, Aquilani, Cataldi, Marchisio

Attaccanti: Pellissier

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Dario Pelizzari