Conte e la Juve: disgelo e un ritorno (non più) impossibile
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Conte e la Juve: disgelo e un ritorno (non più) impossibile

Malgrado la freddezza di questi mesi, a Torino potrebbero pensare ad Antonio per il post-Allegri. E Agnelli sta cambiando idea

I giorni della guerra fredda sono alle spalle. La crisi di marzo, quando a Sofia Conte fu a un passo dal rassegnare le dimissioni nelle meni di Tavecchio, scottato per le polemiche con John Elkann sui carichi di lavoro in nazionale e sull'infortunio-giallo di Marchisio, paiono riposti definitivamente in un cassetto. Sei mesi fa Conte pensava a voce alta di essere vittima di un sabotaggio da parte del suo vecchio club e che Torino fossero i registi di un "disegno" contro di lui e contro la nazionale. Ora i canali comunicativi con la Juventus paiono essersi riaperti e non si può più escludere alcun scenario. Nemmeno un incredibile ritorno a Vinovo una volta chiusa l'esperienza dell'Europeo.

Nemmeno la pubblicazione del libro sul suo metodo e sul suo anno e mezzo da commissario tecnico ha cambiato le cose. Aver messo nero su bianco i pensieri cupi della scorsa primavera e i dubbi sulla volontà di collaborazione di Allegri, aver esplicitato i motivi (secondo Conte) dell'addio burrascoso del luglio 2014 non hanno rotto il fragile equilibrio che si va creando.

Non significa in automatico che Conte tornerà alla Juventus dopo due stagioni, ma che il suo nome non è più 'innominabile' a Vinovo e dintorni. Allegri ha in mano il proprio destino ed è legato ai risultati come tutti: sa di dover centrare almeno il terzo posto che significa preliminare Champions e che parte del credito accumulato nella stagione del quasi Triplete è stato dilapidato. Alla Juventus si ragiona solo per massimo obiettivi e le parole di Andrea Agnelli e John Elkann lo hanno chiarito fuori da ogni dubbio.

Però, se a primavera la situazione della squadra dovesse essere ancora incerta e deludente come oggi, il club potrebbe ragionare sul futuro con un'indicazione diversa. Sono proprio i tempi che Conte ha dettato alla Figc per discutere l'ipotesi (remota) del prolungamento di contratto per tentare di portare la nazionale ai Mondiali in Russia nel 2018. Difficile il cammino dopo il sorteggio contro la Spagna e difficile che Conte voglia rinunciare al ritorno alla vita di club.

Dove? Le sirene dall'estero non stanno smettendo di suonare, ma in Italia ci sono almeno due-tre società pronte a ripartire da Conte. Del Milan e della Roma si è detto più volte, la novità è che adesso anche la Juve potrebbe entrare nel ballottaggio. Il tempo del grande gelo sta finendo e nulla si può escludere.

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Giovanni Capuano