Campionato 2014-15: le dieci partite che hanno deciso la stagione
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Campionato 2014-15: le dieci partite che hanno deciso la stagione

Dalla vittoria della Juventus contro la Roma alla sesta giornata alla sconfitta del Napoli contro la Lazio nella gara che decideva la Champions

Juventus-Roma 3-2, 5 ottobre 2014

La rivincita di Massimiliano Allegri. Che alla sesta giornata del girone di andata batte l'avversaria diretta per lo scudetto (3-2 con doppietta di Tevez dal dischetto) e con sei vittorie in sei partite risponde con i fatti ai tifosi bianconeri che non lo avevano accolto con favore al suo arrivo a Torino. Garcia è furioso per le decisioni dell'arbitro Rocchi. Ma nulla cambia. 

Inter-Hellas Verona 2-2, 9 novembre 2014

L'ultima partita di Walter Mazzarri alla guida della formazione neroazzurra. Nelle prime 11 gare del campionato, il tecnico livornese aveva messo da parte 16 punti, frutto di 4 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte. Per il presidente Thohir è troppo poco. Da qui la decisione: fuori Mazzarri e dentro Roberto Mancini. Cambia il gioco, cambia l'entusiasma, non cambia il ruolino di marcia. Che costringe l'Inter a rimanere fuori dall'Europa con il groppo in gola. 

Milan-Sassuolo 1-2, 6 gennaio 2015

L'inizio della fine. A San Siro prende forma lo sprofondo rossonero. Sansone e Zaza stendono in rimonta la squadra di Inzaghi, che da quel momento non riesce più a contrastare la corrente. Sassuolo, Atalanta, Lazio e Juventus. Quattro sconfitte in sei partite. Il gennaio terribile del Milan condanna il Pippo allenatore, che non gode più della fiducia del presidente Berlusconi. Seguiranno settimane di agonia nell'attesa dell'addio definitivo.

Roma-Lazio 2-2, 11 gennaio 2015

Da meno tre a meno undici nel giro di due mesi. La squadra giallorossa si esalta con il suo capitano Totti nel derby che pareggia in rimonta, ma da quel momento si fa infettare dal germe della pareggite. Otto pareggi in nove gare. Con la Juve che allunga e prende il treno per lo scudetto numero 4 e Garcia che fa fatica a tenere unito un ambiente che evapora malcontento in ogni angolo. Un'altra illusione andata in fumo.

Parma-Torino 0-2, 22 marzo 2015

La prima partita del club emiliano dopo la dichiarazione del suo fallimento decisa dal Tribunale di Parma. La squadra guidata da Roberto Donadoni, fanalino di coda del torneo da novembre, incappa contro i granata nell'ennesima sconfitta stagionale. Il paradosso: la Serie B come speranza, non come incubo. Sì, perché se nessuno si farà avanti nelle prossime settimane per rilevare la società con i suoi debiti, il Parma sarà costretto a ripartire dai dilettanti. 

Torino-Juventus 2-1, 26 aprile 2015

Davide contro Golia. Per quella che sulla carta sembra una gara dal destino segnato. Troppo forte la Juve in forma Champions per temere la squadra di Ventura, all'ennesimo azzardo da brividi della sua carriera. Le chiacchiere stanno a zero. Apre le danze Pirlo con una rete delle sue. Rispondono prima Darmian, poi Quagliarella. Il Toro vola e azzanna la zebra che, ferita, soccombe dopo vent'anni di predominio. La Torino granata si sveglia con il sorriso. 

Cagliari-Palermo 0-1, 17 maggio 2015

L'ultima possibilità per la squadra sarda di rimanere aggrappata alla speranza si scioglie come neve al sole davanti al pubblico di casa. Senza Vazquez al 9' del primo tempo e il Cagliari non riesce più a riacciuffare l'equilibrio perduto: è la retrocessione matematica dopo 11 anni di fila nella massima serie. Male la "prima" del presidente Giulini. Che acquista il club da Massimo Cellino e incassa dopo meno di dodici mesi lo scivolone nel torneo cadetto.

Genoa-Inter 3-2, 23 maggio 2015

Due volte sotto, tre volte sopra. Il Grifone di Gasperini supera i neroazzurri di Mancini dopo essere stata due volte in svantaggio. Di Kucka al 89' il gol che consegna il tagliando per l'Europa al club del presidente Preziosi. Che però è felice a metà. Colpa di una licenza Uefa che non c'è e chissà mai se arriverà per tempo. Se il Genoa fa il muso lungo, la Genova, intesa come città, continua a cantare. Non fosse Genoa, sarebbe Sampdoria. 

Hellas Verona-Juventus 2-2, 31 maggio 2015

Venti nel torneo precedente, ventidue in quello appena concluso. Luca Toni, anni 38, si immerge fino ai capelli nell'acqua miracolosa di Cocoon e torna a dettare legge nella classifica marcatori della Serie A. Il gol contro la Juventus nell'ultima giornata di campionato gli consegna lo scettro di goleador 2014-15, pure se in coabitazione con Mauro Icardi dell'Inter, di 16 anni più giovane. Quando si dice, il talento. 

Napoli-Lazio 2-4, 31 maggio 2015

La partita più importante del campionato per entrambe le formazioni, alla caccia di un posto sul treno che porta ai preliminari della Champions League. Gli ospiti passano in vantaggio di due reti e ipotecano il viaggio in Europa. Ma l'espulsione di Parolo al 62' rimette tutto in discussione. Il Napoli pareggia con una doppietta di Higuain e avrebbe addirittura la possibilità di passare in vantaggio con un tiro dal dischetto, di cui si occupa lo stesso centravanti argentino. Tiro, fuori. Higuain sbaglia dagli undici metri per la quarta volta in stagione. Lazio in Champions, Napoli nel buio.

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Dario Pelizzari