Berlusconi e la svolta: anche il Milan verso la Cina
Getty Images Sport
Lifestyle

Berlusconi e la svolta: anche il Milan verso la Cina

Prosegue la trattativa con la cordata di Galatioto. Approfondimenti su garanzie, investimenti e governance futura

Non solo l'Inter (la cui cessione a Suning Group è sempre più vicina), anche il Milan si avvicina a piccoli passi alla svolta epocale del passaggio ad Oriente, con l'ingresso in società dei nuovi soci cinesi. Un cammino che si sta definendo dopo settimane di trattativa e che ha visto Silvio Berlusconi dare il via per il prosieguo degli approfondimenti da parte dei manager Fininvest incaricati di sedere al tavolo con l'advisor Sal Galatioto, che rappresenta la cordata pronta a investire nel club rossonero.

Si trattava di un passaggio delineato già al momento della firma dell'esclusiva fino al 15 giugno per la trattativa sulla maggioranza delle azioni del Milan. Gli uomini Fininvest hanno portato a Berlusconi la documentazione fin qui acquisita da Galatioto e hanno fornito le garanzie sulla solidità economica del gruppo di potenziali investitori i cui nomi, però, stando alle indiscrezioni non sarebbero ancora stati svelati.

Le condizioni di Berlusconi

Negli ultimi giorni Silvio Berlusconi sta molto insistendo sulla necessità di avere certezze circa le volontà degli acquirenti in merito al rilancio sportivo del Milan. Non è in discussione tanto la solidità finanziaria della cordata, che a breve dovrà uscire allo scoperto, ma la sua composizione, il peso numerico di ciascuno socio e il piano di investimenti pluriennali da destinare al mercato per restituire alla squadra un ruolo di primo piano in Italia ed Europa.

Anche per questo Berlusconi mantiene la libertà di uscire in ogni momento dalla trattativa, senza penali, qualora non fosse convinto dei piani dei futuri acquirenti. L'idea di cedere la maggioranza delle quote, invece, dovrebbe essere stata assimilata dopo anni in cui la volontà era sempre stata quella di restare al timone allargando al massimo la compagine societaria.

Il mercato di questa estate

L'intenzione di Berlusconi è riuscire a chiudere la trattativa, qualora tutte le condizioni vengano soddisfatte, in tempo utile per allestire una squadra competitiva già dalla prossima stagione. E' la promessa che il patron e presidente onorario del club sta facendo ai tifosi per accelerare la risalita ai vertici della classifica. Come Berlusconi ha detto in diverse interviste, i cinesi che vorrebbero entrare nel Milan con il 70% delle azioni (valutato intorno ai 500 milioni di euro) non avrebbero posto alcun veto alla sua permanenza come presidente onorario.

Anzi, secondo quanto svelato dallo stesso Berlusconi, toccherebbe comunque a lui e al suo staff dirigenziale gestire la prima estate di mercato anche per non disperdere il know how accumulato in trent'anni di calcio ad alto livello. 

Nicolas Gancikoff e il Milan che verrà

Uno dei nomi già uscito allo scoperto, insieme all'advisor Sal Galatioto, è quello di Nicholas Gancikoff, manager di 42 anni che si è specializzato in finanza e Real Estate con particolare attenzione al business degli stadi moderni e di proprietà. Secondo alcune voci potrebbe essere lui a prendere addirittura il ruolo di futuro amministratore delegato nel Milan dei cinesi.

Una delega che gli permetterebbe di riaprire il dossier stadio, già portato avanti da Barbara Berlusconi, ma di concentrarsi anche sulla parte sportiva. Rumors parlano di contatti avviati con Emery, attuale tecnico del Siviglia tre volte campione d'Europa League, in attesa di capire se la tempistica del closing potrà permettere che l'arrivo dello spagnolo a Milanello diventi concreto.

Berlusconi ha sempre detto di avere a cuore Cristian Brocchi, malgrado il pessimo finale di stagione sulla panchina rossonera. Il cambio di proprietà renderebbe però improbabile una sua permanenza mentre diverso sarebbe il destino con Silvio Berlusconi ancora saldamente al comando del club in caso di fallimento della trattativa.

I più letti

avatar-icon

Giovanni Capuano