Giro - Quintana in maglia rosa tra le polemiche
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Giro - Quintana in maglia rosa tra le polemiche

Connazionale di Uran, il colombiano è primo a Val Martello e va in testa alla classifica dopo una tappa di freddo, neve ed equivoci

Il Giro d’Italia in salsa molto colombiana, con cambio della guardia al vertice - la 16a tappa da Ponte di Legno a Val Martello esalta le doti di scalatore di Nairo Quintana, nuova maglia rosa ai danni della vecchia, Rigoberto Uran, ora secondo a debita distanza (1’41”) - vive una giornata che la apparenta a un girone infernale, anche per le inutili polemiche innescate dai tecnici delle squadre verso l’organizzazione del Giro e la Movistar di Quintana, oggi sotto accusa per non essersi uniformata ai comportamenti dei più. Furbetto, e con lui chi lo guida, è il termine più gettonato nei confronti di chi veste con merito la maglia rosa.

Dopo il plauso generaleai corridori, sottoposti a ogni genere di stento – il Gavia sotto la neve, ancorché a strada pulita, lo Stelvio affrontato a meno 0,5 gradi centigradi, con nevischio o pioggia e molti timori per la discesa, lunga e pericolosissima in quelle condizioni - va detto che i direttori sportivi hanno combinato un bel guaio, mal interpretando la comunicazione di Radiocorsa giunta poco prima dello scollinamento dallo Stelvio. L’annuncio di moto con bandiera rossa che, in condizioni di visibilità molto scarsa, avrebbero tracciato le traiettorie per indirizzare al meglio i corridori nei tornanti ha fatto credere che fosse in atto una neutralizzazione della corsa, almeno sino alle condizioni di recuperata visibilità. Un gioco nuovo, quasi che il ciclismo si dotasse per la prima volta della safety motorcar, a tutela della sicurezza. Niente di tutto questo, si trattava di una raccomandazione di cautela, visto che gli atleti venivano da esperienze proibitive.

La verità è che Quintana e altri, un sestetto che includeva un suo compagno di squadra, la discesa l’hanno interpretata senza freni e si sono ritrovati in fondo con un paio di minuti sul plotone che procedeva senza affanni. Poi Quintana ha fatto il vuoto nell’ascesa finale, legittimando il suo strapotere, ma è certo che da domani di amici in gruppo non ne troverà, anche perché non ne ha bisogno, visto il suo talento in salita, ora che la i bronchi fanno giudizio e la pollinosi è un lontano ricordo. Quintana nel finale ha frantumato le ambizioni di quasi tutti, ponendosi al riparo da ogni rischio.

La cronoscalata di venerdì 30 maggio sul Grappa accentuerà i distacchi a suo favore. Oggi ha mandato in crisi Uran e più di lui Evans. Nel baillame si sono salvati Pozzovivo e Aru che hanno onorato le loro caratteristiche, a debita distanza dal dominatore. Potrebbero entrambi salire sul podio, salutando da vicino a Trieste il colombiano vincitore inarrivabile. Con foto sul podio. Domani tappa di riflessione, in cui nessuno azzarderà nulla. Duecento chilometri per buontemponi in fuga, magari a bersaglio, oppure volata per consegnare a Bouhanni il quarto sigillo allo sprint. Il Giro è quasi finito.

L'ordine d'arrivo della 16a tappa, da Ponte di Legno a Val Martello, di 139 Km: 1. Nairo Quintana (Col) in 4 h 42' 35'' (+ 10'' abbuono) 2. Ryder Hesjedal (Can) a 8'' (+ 6'' abbuono) 3. Pierre Rolland (Fra) 1' 13'' (+ 4'' abbuono) 4. Wilco Kelderman (Ola) 3' 32'' 5. Domenico Pozzovivo (Ita) a 3' 37'' 6. Fabio Aru (Ita) a 3' 40'' 7. Rafal Majka (Pol) a 4' 08'' 8. Sebastian Henao Gomez (Col) a 4'11'' 9. Rigoberto Uran Uran (Col) a 4'11'' 10. Cadel Evans (Aus) a 4'48''. 

La classifica generale: 1. Nairo Quintana (Col) in 68 h 11' 44'' 2. Rigoberto Uran Uran (Col) a 1' 41'' 3. Cadel Evans (Aus) a 3' 21'' 4. Pierre Rolland (Fra) a 3' 26'' 5. Rafal Majka (Pol) a a 3' 28'' 6. Fabio Aru (Ita) a 3' 34'' 7. Domenico Pozzovivo (Ita) a 3' 49'' 8. Wilco Kelderman (Ola) a 4' 06'' 9. Ryder Hesjedal (Can) a 4' 16'' 10. Robert Kiserlovski (Ita) a 8' 02''.

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